giovedì 15 aprile 2021

Parole e autori. In breve

 Etica

"I discorsi sempre più frequenti che si fanno da qualche anno nel nostro paese sulla questione morale ripropongono il vecchio tema del rapporto fra morale e politica. Vecchio tema e sempre nuovo, perchè non vi è questione morale in qualsiasi campo venga proposta che abbia trovato una soluzione definitiva. Sebbene più celebre per l'antichità del dibattito, l'autorità degli scrittori che vi hanno partecipato, la varietà degli argomenti addotti, l'importanza del soggetto, il problema del rapporto fra morale e politica non è diverso dal problema del rapporto fra la morale e tutte le altre attività dell'uomo, che ci induce a parlare abitualmente di un'etica dei rapporti economici, o, come è accaduto spesso in questi anni, del mercato, di un'etica sessuale, di un'etica medica, di un'etica sportiva e via dicendo. Si tratta in tutte queste diverse sfere dell'attività umana sempre dello stesso problema: la distinzione fra ciò che è moralmente lecito e ciò che è moralmente illecito".

Norberto Bobbio

filosofo, giurista, politologo, storico e senatore a vita

1909-2004

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ZYGMUNT BAUMAN:
 La nostra è un'epoca caratterizzata
 da una ambiguità morale sentita
profondamente.
Un'epoca che ci getta in
uno stato di incertezza angosciosa.
Quello dell'etica è un tema che attraversa la filosofia e coinvolge i valori della religione.

Francesco Merlo, giornalista e scrittore, legge l'etica come -in pillole- la riportiamo qui, di seguito: 

1) Essa si rifà:

--al principio di responsabilità;

--alla morale dell'eleganza;

--alla relatività che impone la conoscenza;

--alla conoscenza dei codici etici, ma non alla loro supina ed acritica adozione.

2) E' risorsa problematica, inventata dall'uomo e comunque non esistono codici assoluti, validi per tutti e per sempre.

3) L'etica della politica disprezza i soldi perchè li considera letame, ossia utile se è sparso, diffuso nella società. Pare che purtroppo sia il codice più disatteso.

4) Le regole, tutti i codici, sono comunque valori di convenienza, non sono altro che convenzioni fra gli uomini.

5) Lo Stato etico è sempre da rigettare perchè porta alla dittatura e alla guerra. Infatti: la classe operaia che impone la propria etica marxista al pari della strada di Mussolini che persegue il corporativismo etico e il beduino islamico che diventa fanatico di Allah non fanno altro -tutti  tre- che offendere la dignità altrui.

6) Sta tutta nel punto 5 il rifiuto nelle democrazie occidentali dei codici etici. Questi infatti ove sono codici etici dei forti in auge (pugili?) si impongono di picchiare su ogni ferita del più debole, dell'avversario. Non risparmiare il ferito, il perdente,  è infatti l'etica del pugile (l'etica del forte, di chi sta in sella).

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