Terra di Sicilia. Vaccinazioni anti covid (2)

 Dopo il Sindaco di Polizzi Generosa è spuntato il Sindaco di Corleone. 

 In Sicilia è un modo classico di chi sta seduto dietro una scrivania di provare a trovare una smagliatura normativa che gli apra la breccia per superare chi -invece- avrebbe diritto o comunque precedenza su prescrizioni di legge.

 Il Sindaco di Corleone ha giustificato la sua vaccinazione presso la sede ambulatoriale della cittadina in quanto amministratore pubblico dedicato ad incontrare tanta gente: "“Ho fatto il vaccino all’inizio di febbraio ed ho già fatto anche la seconda dose. Con me si sono vaccinati tre o quattro assessori. Non è un mistero, avevo già scritto al Presidente della Regione ed al manager dell’Asp 6 per comunicare che la scelta di non inserire i sindaci fra le priorità era sbagliata, una dimenticanza. I sidaci vanno messi insieme al personale santario perchè sono in prima linea”. Eppure le disposizioni vigenti erano chiare: prima degli amministratori e dei dipendenti pubblici vengono (venivano) gli anziani over 80. Persino a Contessa abbiamo -ancora oggi- ottantenni, novantenni e centenari che alla data del 7 marzo, per carenza di vaccini, risultano esposti agli eventi e alle premure familiari.

In queste ore è arrivato il comunicato del comune di Corleone che recita:

 "Si informa la cittadinanza che il sindaco Nicoló Nicolosi ha convocato per domani alle 10.30 la giunta e presenterà le sue dimissioni".

Con le dimissioni di Nicolosi arriverà in Municipio un Commissario a reggere l'Amministrazione fino all'elezione di un nuovo sindaco.

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Ovviamente l'inchiesta della Magistratura, che allo stato attuale -stando alle notizie giornalistiche- ha sequestrato 200 delle 800 pratiche finora assolte presso l'ambulatorio corleonese, procederà, indipendentemente dalle dimissioni "politiche" del sindaco. I mezzi di informazione infatti evidenziano: "I carabinieri hanno fatto controlli a campione su 200 delle 800 somministrazioni eseguite accertando per il momento 6 casi".