giovedì 7 gennaio 2021

Tempi passati. Sfogliamo un libro scritto da un siciliano

Borgése Giuseppe Antonio, 

Fu uno scrittore italiano (Polizzi GenerosaPalermo1882 - Fiesole 1952); prof. di letteratura tedesca nelle univ. di Torino (1909-10) e di Roma (1910-17), poi nell'Accademia scientifico-letteraria di Milano (1917-1925), dove, dal 1926, passò alla cattedra di estetica dell'università. Avverso al regime fascista, nel 1931 lasciò l'Italia per gli Stati Uniti, di cui prese in seguito la cittadinanza, e dove insegnò (1936-48) letteratura italiana nell'univ. di Chicago. Nel 1949 gli fu restituita la cattedra di Milano.  

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Contro chi oggi sostiene di voler difendere un esclusivo primato razziale degli Italiani e si batte per la vigile chiusura di tutte le frontiere, Borgese già nel 1946 scriveva  :

Non esiste una razza italiana. Sangui diversi si mescolano nel popolo  addensato fra le catene delle Alpi e le coste del mare africano. Anche il concetto geografico d'Italia è relativamente recente. Tuttavia esiste una nazione italiana; cioè una comunità  con una lingua letteraria comune e un insieme comune di atteggiamenti psicologici e di convinzioni spirituali. Del resto l'unica valida definizione di nazione è questa: un agglomerato umano vincolato da una stessa educazione e abbastanza numeroso da dare origine a una volontà comune.

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