mercoledì 25 novembre 2020

Terra e Vita. Storia Siciliana per immagini (11)

 "Quando un popolo non ha più senso vitale del suo passato si spegne. La vitalità creatrice è fatta di una riserva di passato. Si diventa creatori anche noi, quando si ha un passato. La giovinezza dei popoli è una ricca vecchiaia". Cesare Pavese

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Conoscere la Sicilia di ieri 

per Conoscere

La Sicilia di oggi.

Immagini e descrizioni

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-Foto Ettore Martinez-

Nei circoli degli anni cinquanta del '900
ci si riuniva per discutere sull'andamento
dell'annata agraria, sull'andamento del
prezzo del grano secondo lo scorrere delle stagioni,
e su tutto ciò che accadeva nel paese
(comprese le vicende private di ciascun
paesano).

Era il mondo ancora di impronta contadina.

Nell'immaginario italiano ed europeo la Sicilia delle coppole è stata, da sempre e comunque dal secondo dopo-guerra, identificata con la Mafia, con gli uomini della coppola-storta.

Nell'immediato secondo dopo-guerra tanti artisti, dallo scultore al pittore, dallo scrittore al regista di film famosi per rappresentare in sintesi la Sicilia non raffigurarono altri che contadini con la coppola. Eppure per il mondo contadino del Novecento la coppola fu più un indumento quasi di necessità che manifestazione identificativa. I visi ripresi da macchine fotografiche o da cine-prese dei contadini siciliani mai -fino a pochi decenni fa-  prescindevano da quel capo di abbigliamento. Certo, i film di famosi registi hanno molto puntato sulla "coppola" non tanto per identificare il mondo contadino quanto per additare i componenti delle bande del brigantaggio post-guerra (p.e. uomini del bandito Giuliano) quanto i componenti dell'onorata società (la mafia).

Oggi quel capo di abbigliamento non è più identificativo del mondo contadino, che peraltro è pure scomparso. Gli odierni agricoltori o conduttori di aziende agricole in nulla differiscono nell'abbigliamento giornaliero dal funzionario pubblico o dal professionista.

A Contessa, da quegli anni post-guerra fino ad arrivare ad oggi, sono scomparsi non solo le figure dei "contadini", divenuti adesso piccoli gestori aziendali e/o imprenditori agricoli, ma anche i posti di ritrovo degli antichi contadini che pigliavano il nome di "sezione dei coltivatori diretti", dell' "alleanza contadini", della "Camera del Lavoro",  sono pure scomparse le sezioni dei partiti, un tempo luoghi di dibattiti e di elaborazioni per la crescita umana. 

La piazza si sintetizza oggi nell'unico ritrovo del bar. Esistono in verità centri culturali e/o artistici ma nulla hanno a che fare con la socializzazione fra i componenti associati di "mestieri" e di "iniziative". Quello è ormai un mondo tramontato.

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