Trattegiamo il sistema feudale:
il sistema che gli arbëreshë
sconoscevano prima di arrivare in Sicilia
I Baroni
Il termine ha un ampio ventaglio di significati. Può designare un singolo soggetto di cui si colgono certi modi di fare, un guerriero, come può significare -in termini storici- un "signore" che gode dell'amicizia del sovrano.
Stemma dei Gioeni -Baroni, fra altri, di Contessa- |
Il "barone", secondo le definizioni dei giuristi, in senso tecnico significa: uomo di fiducia del monarca a cui viene concesso il governo di vasti territori, dove egli servendosi di un vasto stuolo di clienti (=vassalli), incarna il "Potere". Detto in altri termini, il "barone" è colui che non riconosce altro "signore" se non il re. In effetti ed in realtà, i baroni furono i principali ed evidenti (al popolo) signori del regno. Per spiegarci meglio: a Contessa nella fine del millequattrocento e inizio millecinquecento nessuno sapeva chi fosse il sovrano di Sicilia, se residesse a Palermo o in Spagna, ma tutti quei profughi che erano arrivati dal Balcani sapevano chi fosse il "Signore", il "Barone della famiglia Cardona".
I baroni sono ben definiti come sopra -soprattutto- nel Medio Evo, cioè fino al XVI secolo quando inizia invece la "modernità", anche se -va ricordato- in Sicilia i baroni rimasero "baroni" nei termini sopra descritti fino all'inizio del 1800, in pratica fino a quando qui arrivò lo spirito della Rivoluzione francese e dell'Illuminismo, grazie al Vice-Re Caracciolo..
A svalutare un poco l'immenso ruolo (di governo dei territori) e dell'importanza connessa al titolo dei baroni fu la decisa svalutazione dello stesso quando i monarchi iniziarono a nominare (a promuovere) figure di nobili che fino ad allora erano subordinati ai baroni. I monarchi ricorsero a questo percorso sia per incassare corrispettivi a beneficio delle casse regie, che -intenzionalmente- per ridurre il prestigio "esclusivo" dei baroni divenuti troppo influenti e potenti. E' questa la fase storica in cui nelle varie realtà territoriali nascono i nuovi titoli di "duca", "marchese", "conte" etc.; il titolo semplice di "barone" diventerà -nel contesto che abbiamo tracciato- meno importante e continuerà a designare gli eredi dei primi "signori" nominati vassalli all'inizio del secondo millennio. Come importanza e prestigio, alla fine del feudalesimo, quello di barone era divenuto nient'altro che un semplice titolo onorifico al pari di "cavaliere", "gentiluomo" e similari.
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