domenica 1 novembre 2020

Riflessioni sulla Storia (2)

 Stiamo riflettendo su cosa significa  Medio Evo, Età moderna ed Età contemporanea. E' davvero cambiata qualcosa nel loro succedersi nel tempo? in cosa viene investita nello scorrere del tempo l'essenza dell'essere uomo? Quale l'impatto? Cosa resta ai nostri giorni dei tempi andati ?

Se non sviluppiamo queste "riflessioni" ben poco capiremo della "storia veloce" che contiamo di riprendere su "fine Ottocento", "inizio Novecento", "Fascismo" e "Centro-Sinistra" dagli anni '60 del Novecento ai nostri giorni.

Con la rivoluzione francese cambia il
concetto stesso di "rivoluzione".
Fino ad allora per "rivoluzione" si intendeva ritorno
alla situazione precedente. Con la presa della
Bastiglia "rivoluzione" significherà da allora
in poi "cambiamento radicale ed irreversibile".

Data memorabile resterà il 1789


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Se il mondo moderno inizia col crollo di Costantinopoli, o come altri preferiscono, con la scoperta dell'America, è altrettanto certo che la "contemporaneità" comincia con l'affermarsi dei principi che stanno alla base della Rivoluzione Francese. 

==Questo modo di individuare le pietre miliari della Storia è largamente condiviso in tutti i paesi Occidentali ed -un pò meno o in più- in altre parti del pianeta. Va riconosciuto ovunque che (1) scoperta dell'America e (2) Rivoluzione francese sono universalmente attestati come pilastri basilari per leggere (per chi vuole capire) la Storia europea. Con rivoluzione francese non si abbatte semplicemente una monarchia, è cambiata radicalmente la concezione del mondo, la visione ed il valore dell'essere umano.
Premessa dell'evento e della svolta è -tre secoli prima- la scoperta delle Americhe.

==Perchè altri studiosi indicano come inizio della modernità la caduta di Costantinopoli? Perchè la penetrazione dei mussulmani nel mondo cristiano (a metà del XV secolo)  è segnale di una "era nuova": una potenza (gli ottomani) non europea si apprende che sa usare le stesse armi e le stesse strategie di guerra ed inoltre si affaccia sul Mediterraneo, da cui oltre al millenaio impero bizantino vengono allontanate le repubbliche marinare (Venezia, Genova etc.) italiane.

Durante il periodo che viene definito della "modernità" (1492-1789) l'Occidente esportò, dove esso arrivò, la sua civiltà, ossia la sua visione della vita. E purtroppo non sempre, nè prevalentemente, si trattò di valori superiori o di civiltà. Cominciò -piuttosto presto- a sviulupparsi quello che oggi definiamo "l'interesse economico", l'ansia, cioè, di ricchezza e di potere. Ceti militari, civili, religiosi e commerciali andarono ben oltre -nei territori colonizzati- il buon senso che fino a quel tempo era d'obbligo per tutti i governanti. Nacque in quella fase storica il capitalismo di larga scala. L'arricchimento selvaggio, a qualsiasi costo.

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