mercoledì 28 ottobre 2020

Cose da conoscere. Storie, sinossi, tabelle e curiosità per non essere disorientati (33)

 Storia italiana in sintesi 

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In marzo, in seguito alle dimissioni del gabinetto presieduto da Minghetti, Vittorio Emanuele II affida l'incarico per la formazione di un nuovo ministero a De Pretis, capo della Sinistra parlamentare.

Agostino De Pretis, leader della Sinistra Liberale, piemontese, assieme a Rattazzi formò il primo ministero della Sinistra rimanendo al potere quasi inibterrottamente fino al 1887. La Sinistra operaia, diversamente che in Germania non è ancora entrata in Parlamento, divisa come è tra moderati, mazziniani, socialisteggianti e internazionalisti. Punto fermo comunque di tutte le anime è che debba istituirsi il suffragio universale  il loro XIV congresso del 3-4 Settembre si chiude indicando comunque all'unanimità che la via al socialismo da perseguire è quello delle cooperative. Pure i cattolici continuano a restare fuori dal Parlamento

A Milano nasce il Corriere della Sera, con una tiratura iniziale di 3.000 copie. Primo direttore è Eugenio Torelli-Viollier. Alla prima uscita il giornale si autodefinisce "conservatore" ed è il portavoce di potenti gruppi imprenditoriali lombardi.

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1961

Prime interlocuzioni per un centro-sinistra

E' l'anno di parecchie manifestazioni per il centenario dell'Unità d'Italia.
Il democristiano Ettore Bernabei diventa direttore generale della Rai.
A Milano, prima città d'Italia,  nasce la prima giunta di centro-sinistra con Psi, Psdi, Dc. sulla base di un accordo intercorso fra Pietro Nenni e Amintore Fanfani. Seguiranno nel corso dell'anno altre giunte di centro-sinistra a Genova, Firenze etc. Il centro-sinistra non nasce ancora invece al livello nazionale. Al livello parlamentare comunque viene avviato il dibattito sullo sviluppo sperequato fra Nord e Sud del Paese su cui i socialisti esigono una programmazione globale di tutti gli investimenti pubblici.
A metà marzo a Milano si apre il XXXIV congresso del Psi che affronta i rischi che in quel periodo corre la Repubblica circa possibili involuzioni di stampo autoritario. Il Congresso ribadisce l'assoluta autonomia del partito rispetto al Pci. Viene affrontato il possibile ingresso del partito al Governo solo se sussisteranno le condizioni di avviare una serie di riforme strutturali nel sistema socio-economico.
Dal Congresso uscirà comunque rafforzata la componente della Sinistra (29 componenti della Sinistra di Tullio Vecchietti, 9 della componente di Lellio Basso e Sandro Pertini, e 45 autonomisti di Pietro Nenni). Nenni e De Martino vengono riconfermati rispettivamente segretario e Vice Segretario. Il Psi sosterrà con voti di astensione i governi che dovessero orientarsi a sinistra. In giugno tuttavia il psi presenta una mozione di sfiducia al governo, che subito dopo si dimette. In quello che sarà definito il Convegno di San Pellegrino di alcuni esponenti Dc, sia Fanfani che Moro, si pronunciano favorevolmente per una svolta in direzione del centro-sinistra. Il psi continuerà a sostenere i governi successivi non votando favorevolmente ma astenendosi.

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