martedì 13 ottobre 2020

Cose da conoscere. Storie, sinossi, tabelle e curiosità per non essere disorientati (18)

Storia italiana in sintesi

1861

===   In febbraio si arrende ai piemontesi la fortezza di Gaeta. Francesco II di Borbone si rifugia a Roma.
===Il 17 marzo viene proclamato il Regno d'Italia e Vittorio Emanuele II assume "per sé e i suoi successori" il titolo di re d'Italia "per grazia di Dio e per volontà della Nazione".
===Il 6 Giugno muore Cavour; Bettino Ricasoli gli subentra alla guida del governo.
Nell'Italia meridionale nasce il fenomeno del brigantaggio, destinato a protrarsi ufficialmente sino al 1865. In realtà fino alla banda Giuliano del secondo dopo-guerra, in pieno Novecento.

Il Brigantaggio
Fra il 1860 ed il 1865 si sviluppa quello che nel meridione verrà definito fenomeno sociale del "brigantaggio". In nrealtà non di un fenomeno completamente nuovo si trattava perchè le bande brigantesche erano diffuse nel Meridione, in Sicilia, a Contessa. Si trattava di un fenomeno endemico che sortiva dai decenni precedenti quando la realtà feudale venne trasformata in realtà latifondista e accadde che i patti agrari produssero crisi umane e sociali che sfociarono nella recrudescenza del banditismo di gruppo e individuale, Ad aggravare il fenomeno arrivò l'obbligo della "leva militare" e pure l'inasprimento fiscale. Il vastissimo mondo dei disoccupati, "privi di futuro", non trovò altra valvola di sfogo che il brigantaggio. Altro alimento al fenomeno arrivò dal dissolvimento dell'esercito borbonico e nei tentativi, disperati, di Francesco II di sfruttare per questa via il malcontento.
Serve in questa breve riflessione ricordare che il vasto territorio di Contessa Entellina fu ricettacolo di più bande brigantesche e chi fosse interessato a capire origine e ragioni può trovare informazioni nel libro di A, Blok relativo a Contessa.
Non mancarono i tentativi di repressione del nuovo Regno d'Italia, ma sappiamo tutti che persino al sorgere della Repubblica il brigantaggio perdurava e lo si sfruttò dalle forze più conservatrici del Paese per fermare la carica politica innovativa che veniva dai partiti della Sinistra (basta rievocare la strage di Portella della Ginestra). 
Il lungo perdurare del fenomeno è sicuramente da addebitare all'unica forma di rimedio che lo Stato risorgimentale, quello fascista e quello dell'immediato post-seconda guerra mondiale volle adottare, ossia la repressione militare e giudiziaria. 
Il fenomeno aveva in realtà origini sociali ed economiche. Fino agli anni sessanta del Novecento non si conobbe altra politica; solo col centro-sinistra -finalmente- ad un secolo dall'Unità del paese si evidenziò che un grande paese va governato non con la forza militare ma con gli interventi sociali (dalla scuola all'attenzione mirata sui bisogni umani).
(segue)

1948

Il dopo guerra complesso

Il difficile dopo-guerra


Il 2 febbraio l'Italia firma un trattato decennale di amicizia e di commercio con gli Stati Uniti. 
Alle elezioni politiche del 18 aprile la Democrazia Cristiana ottiene il 48,5 nper cento dei voti, mentre il 35% va al Fronte Popolare in cui sono rasppresentati socialisti e comunisti. L'11 maggio Luigi Einaudi (liberale) viene eletto Presidente della Repubblica  e il successivo 24 maggio De Gasperi forma un nuovo governo quadripartito (democristiani, socialdemocratici di Saragat, liberali e repubblicani).
Il 14 luglio il leader comunista Palmiro Togliatti è gravemente ferito dallo studente siciliano Antonio Pallante. Viene immediatamente proclamato uno sciopero generale e nel contempo i vertici comunisti  frenano le velleità di taluni settori del partito per una insurrezione delle masse.

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