lunedì 5 ottobre 2020

Contessa Entellina e Territorio. Cosa c'è da valorizzare (7)

Tesori ritrovati

1968-2008

Storia e Cultura Artistica

nell'Abbazia di Santa Maria del Bosco di Calatamauro

e nel suo territorio dal XII al XIX secolo

a cura di Mariny Guttilla

IV. Il Catalogo

Ad eccezione dei tre raffinati capolavori di arte figurativa, il primo proveniente dal territorio di Calatamauro, il mosaico della Vergine con Bambino -illustrato con congrue argomentazioni in catalogo da Marinù Lima - e gli altri due provenienti proprio dall'abbazia, il busto di Eleonora d'Aragona - presentato da un esperto di Laurana, come Benedetto Patera-, e il pregevolissimo tondo in terracotta invetriata - assegnato dopo opportuni riscontri ad Andrea della Robbia da Giulia Davì- l'antica ed eterogenea collezione olivetana non è mai stata esposta, Sulla scorta della documentazione raccolta è stato possibile ricomporla e presentarla in catalogo secondo criteri di ordinamento a carattere tipologico. 

Nella sezione dedicata agli arredi scultorei e decorativi sono illustrati e analizzati da Valeria Sola due pannelli marmorei (di un gruppo ben più numeroso) provenienti dalla Cappella della Passione con bassorilievi della Flagellazione e della Caduta di Cristo; appartenenti alla medesima cappella e anche un inedito paliotto in finto marmo e stucchi bianchi a rilievo con scena centrale della Resurrezione, ritenuto sino ad oggi perduto. Altri reperti marmorei relativi alla chiesa, tra i quali elementi della balaustra del presbiterio e di un altare tardo barocco, sono attentamente indagati da Maria Ilaria Randazzo. Presentati per la prima volta sono una lapide settecentesca e una lastra marmorea intarsiata. Pannelli e mattonelle maioliche delle manifatture di Burgio, Sciacca e Palermo sono puntualmente illustrati da Maria Reginella, Un'altra sezione del catalogo riguarda la collezione liturgica -candelieri in legno intagliato e dorato, un calice,  ostensori d'argento, paramenti sacri e un piviale-, parte di essa, donata da Ferdinando I di Borbone, si trova divisa tra la Chiesa di Santa Maria delle grazie di Contessa Entellina e il Seminario di Monreale: gli oggetti sono studiati attentamente e documentati da Rosalia Margiotta, insieme al prezioso gruppo in alabastro con la Madonna del Rosario fra i santi Domenico e Benedetto, conservato a Palermo. Di tali opere, Maricietta Di Natale propone in catalogo un moderno itinerario espositivo, consultabile anche in rete. Per quanto attiene alle pitture, il catalogo si propone di ricostruire attraverso i quadri rintracciati la memoria della collezione pittorica tardo settecentesca, rapportandola alle coeve esperienze artistiche. Le tappe del percorso sono costituite da opere di Mariano Rossi, Pietro Paolo Panci e Pietro Angeletti -pittori attivi negli anni Sessanta del Settecento nella bottega romana di Stefano Pozzi-; il loro coinvolgimento nell'entourage monastico  testimonia il desiderio di continuo aggiornamento della committenza olivetana. Accanto a questi dipinti sono collocati altri quadri afferenti alla tradizione accademico-classicista che va da Vito D'Anna si estende sino ad un esponente della famiglia Postiglione: le tele vengono analizzate stilisticamente e con opportuni riferimenti storici rispettivamente da Matilde Onorato e da Massimiliano Mirafon Pecoraro. Una parte del catalogo è dedicata all'ambiente benedettino e alla cultura artistica del territorio e presenta -oltre ad un inedito bassorilievo in marmo policromo con San Girolamo attribuito da Maddalena De Luca alla bottega dei Gagini - bozzetti, disegni e schizzi grafici testimoni dell'influenza esercitata dalla cultura accademica romana nei confronti degli autori locali, che vengono analizzati con acume da Gaetano Bongiovanni e Vito Chiaramonte. Quanto alla raccolta libraria, ricca di manoscritti e prestigiose antiche edizioni, alcuni esemplari provenienti dalla Biblioteca Comunale di Contessa Entellina sono esposti e schedati da un attento studioso come Isidoro Turdo, così  come le pergamene del Tabulario del monastero di Santa Maria del Bosco, conservate all'Archivio di Stato di Palermo, sono oggetto di studio da parte di una esperta del settore, quale è Maria Neglia. Testimonianze scritte da diverse e lontane provenienze ma tutte riconducibili ad un ambiente colto e ricco  di molteplici interessi come attestano gli argomenti trattati nei volumi che riguardano temi scientifici, naturalistici, filosofici, storici, letterari ed architettonici; una collezione che illustra segnatamente una delle espressioni massime della tradizione benedettina-olivetana, cioè quella legata, appunto, alla trasmissione del sapere.

Presenti in catalogo, ma non esposti, oltre al ricordato busto di Eleonora d'Aragona- che costituisce il fulcro, se non l'identità stessa, insieme all'Annunciata di Antonello da Messina, della Galleria Regionale di Palazzo Abatellis-, sono sculture ed elementi costitutivi della struttura architettonica del monastero oggi inglobati in altre sedi, come il portale lapideo e la porta lignea con bassorilievi e intagli, indagati con opportuni raffronti e convincente attribuzione da Antonino Cuccias, che si trovano inseriti attualmente nel chiostro della Chiesa della Mangione di Palermo, ovvero il lavabo da sagrestia  murato in un terrazzo del Palazzo Arcivescovile di Monreale, che viene illustrato da Evelina La Farina e Giovan Battista Carini, studiato da Annie Lo Bue, che, collocato un tempo sull'altare maggiore della chiesa, si trova nei depositi della Galleria Regionale.

Il catalogo si propone, dunque, di offrire uno spaccato documentario certamente non completo -mas a mio avviso di indubbio interesse- del patrimonio dell'abbazia dei monaci bianchi che, malgrado i danni subiti dalla chiesa, rimane ancora oggi un complesso monumentale di grande suggestione da conoscere e riscoprire; anche attraverso la valorizzazione di quei segni artistici che ne documentano la centralità spirituale, culturale ed economica nella vita e nel tesoro sociale del territorio.

                                                                            Mariny Guttilla

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Abbiamo riportato per intero l'introduzione al volume "Tesori ritrovati -1968-2008" curato dalla professoressa Mariny Guttilla in occasione della mostra del dicembre 2008 sul patrimonio storico, artistico e culturale appartenuto all'antica Abbazia di Santa Maria del Bosco.

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