giovedì 11 giugno 2020

Storia d'Italia. L'Assemblea Costituente post fascismo

Il governo De Gasperi, composto da democristiani, socialisti, comunisti e repubblicani, subito dopo il giuramento del 1946, impostò la sua azione in direzione del Referendum istituzionale e per l'elezione dell'Assemblea Costituente.
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Il governo Parri aveva concluso il suo ciclo nel novembre 1945 dopo appena cinque mesi dall'insediamento, e subentrò il governo De Gasperi che pose come punto base da attuare il "referendum istituzionale: Repubblica/Monarchia".
Domenica 2 Giugno 1946 l'elettorato italiano in cui, per la prima volta, figuravano le donne,  fu chiamato a scegliere fra monarchia e repubblica e ad eleggere l'Assemblea Costituente.

Con il 54,2% l'Italia divenne repubblica, in seguito ad una votazione svoltasi senza incidenti.
La Dc si affermò col 35% dei voti, i socialisti con il 20,7% ed i comunisti col 19%.

L'Assemblea Costituente continuò i lavori di redazione della "Costituzione" fino a dicembre del 1947. Essa entrò in vigore il primo gennaio 1948.

La Costituzione, dopo un ventennio di dittatura fascista, non poteva  che essere, ed è stata, democratica e anti-fascista. 

Essa contempla:
--i principi di partecipazione democratica alla vita pubblica del Paese;
--Il diritto al lavoro.
--Le autonomie regionali e degli altri enti locali;
--Le libertà fondamentali dell'uomo (di parola, di stampa e di pensiero) e tutte quelle che il Fascismo aveva soppresso.
--Le libertà e la libera scelta dell'attività socio-economica nella prospettiva della crescita complessiva del Paese.

Questa Carta, questi principi sono quelli che ispirano gli italiani, la stragrande maggioranza degli italiani, nella vita pubblica.
Ad essa si ispira il Blog.

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