domenica 21 giugno 2020

Linguaggio mafioso. Sociologia, politica, antropologia, economia e storia studiano da sempre per capire

Leggere i giornali è interessante e in un certo senso quasi doveroso ai nostri giorni per cogliere lo sfondo del mondo entro cui viviamo. Lo scriviamo perchè ci risulta che da noi, a Contessa e nei paesi dell'interno dell'Isola, di giornali ne vengono venduti non proprio molti.

In questi giorni dai giornali ci viene riproposto -tra tante vicende e situazioni di vario tipo- il tradizionale linguaggio della mafia come emerge dall'Operazione della Polizia di Stato svoltasi tra Trapani e Caserta con quindici indagati e numerosi arresti Veniamo  a conoscenza, in pieno terzo millennio, del sistema di comunicazione e corrispondenza segreti usati dall'associazione mafiosa siciliana che ricalca -al fine di sviare- lo stesso linguaggio usato nello scorso secolo dai pastori dell'isola e che è stato introdotto all'interno delle cosche dal corleonese Bernardo Provenzano. 

Il linguaggio è stato captato e riportato sui verbali dagli investigatori che indagano sul cerchio magico del superlatitante Messina Denaro.

Vediamo alcune espressioni


La ricotta è pronta?” chiede uno degli uomini d’onore in attesa di ricevere disposizioni da Matteo Messina Denaro. Si tratta di linguaggio convenzionale dell'organizzazione mafiosa, trascritto nell’inchiesta, che non ha nulla a che fare con i latticini bensì dell’arrivo di un ‘pizzino’: il mezzo classico di corrispondenza segreta inventato appunto da Bernardo Provenzano.

Le intercettazioni curate dalla Polizia per arrivare a incastrare il mafioso di Castelvestrano, Messina Denaro, alzano il velo sul sistema e sul linguaggio in uso da Cosa Nostra per distrarre indagini e curiosità esterne all'organizzazione.

Altra espressione dell'antico linguaggio dei pastori siciliani  -riportata dai giornali in questi giorni- è “Ci vediamo alla mannara”  pronunciata da un uomo intercettato che usa le stesse parole dei personaggi dei gialli televisivi del commissario Montalbano.

La “mannara” è un termine siciliano che indica un casolare delle campagne dell’isola usato nei tempi andati per il ricovero degli animali, ma che nello specifico serviva invece a ospitare le riunioni di mafia per progettare intimidazioni e iniziative per puntellare la rete degli interessi economici e criminali di Cosa nostra.

Il termine "pizzini" sta a significare i bigliettini di comunicazione interni all'organizzazione mafiosa da leggere e immediatamente dopo da distruggere.

Nessun commento:

Posta un commento