lunedì 13 aprile 2020

Una Pasqua diversa. Quella di ieri è stata una ricorrenza diversa da sempre

Lo ha detto in un breve messaggio il Capo dello Stato, Mattarella, e lo ha rilevato ciascuno di noi. Persino noi che viviamo -ormai- in quello che è ridotto in un piccolo villaggio con più o meno mille residenti.

Molte, troppe famiglie in Italia ieri, hanno ancora avuto a che fare con il dolore per i propri cari caduti vittime del coronavirus. Pasqua diversa è ancora stata per la maggior parte dei medici, infermieri e lavoratori della sanità per i quali il coronavirus non ha ammesso che ci fosse tregua, riposo pasquale.
Mascherine solo per pochi

Per fortuna ci dicono che non servono, però
si fanno ordinazioni milionarie in Cina.
E gradualmente si impongono obblighi
di indossarle da categorie a categorie.

Bohhh!
Questo è, oltre che un periodo di fatica e di dolore anche un periodo di "generosità" e di "vicinanza".
La vicinanza non è quella fisica, quella formale e spesso quella opportunistica ma quella dei sentimenti, dell'attenzione, della solidarietà e per i credenti quella della tensione e della preghiera.

Certo, nessuno è cieco o sordo, ci sono abbastanza evidenti pure gli scatti individuali o di gruppo per approfittare del momento e cercare la scena; stimoli questi che nascono dal particolare momento per (forse) speculare sull'immagine politica e sugli spazi elettoralistici. Scene non limitabili ai soli Salvini ma che arrivano fino alle periferie del Paese, a Messina e oltre. Ogni giorno di coronavirus COVID-19 ha infatti la sua sceneggiata, il suo teatrino, la sua inconsistenza, ma specialmente la sua indifferenza alla gente normale. 
La gente conserva memoria e conosce le varie realtà meglio di quanto si vuol far credere.

Ma non sono sicuramente questi gli aspetti su cui soffermarsi. Trovano il tempo che trovano. E spesso evidenziano il ridicolo.

“So – ha sottolineato ieri Mattarella – che molti italiani trascorreranno il giorno di Pasqua in solitudine. Sarà così anche per me. In questi giorni intravediamo, tuttavia, anche la concreta possibilità di superare questa emergenza. I sacrifici che stiamo facendo da oltre un mese stanno producendo i risultati sperati e non possiamo fermarci proprio adesso. Non appena possibile, sulla base di valutazioni scientifiche e secondo le indicazioni che verranno stabilite, si potrà avviare una graduale, progressiva ripresa, con l’obiettivo finale di una ritrovata normalità”.
“Coltiviamo speranza e fiducia” ha aggiunto  “nella condivisione che tutti avvertiamo, in questo periodo, per la nostra sorte comune, desidero esprimere a tutti voi la mia più grande vicinanza”.

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