sabato 11 aprile 2020

Sicilia e sanità. Situazione del contrasto al coronavirus

La divisione degli attuali positivi nelle varie province:

Agrigento, 116 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto);
Caltanissetta, 102 (21, 5, 9);
Catania, 570 (138, 47, 55);
Enna, 281 (179, 16, 19);
Messina, 356 (146, 24, 32);
Palermo, 297 (70 ricoverati, 39 guariti, 15 deceduti);
Ragusa, 53 (11, 4, 4);
Siracusa, 92 (48, 34, 9);
Trapani 100 (17, 16, 4).















Secondo il dott. Carmelo Iacobello, primario del reparto di Malattie infettive del Cannizzaro di Catania, "servirebbe più diligenza, sopratutto nelle grandi città dell'isola: "C'è molta gente che gira in città. Con l'auto, a piedi... 
Anche i supermercati .. sono pieni di gente.
Finora abbiamo ottenuto in Sicilia un risultato straordinario. Siamo riusciti a capire in anticipo - facendo tesoro di quello che è accaduto al nord, - quello che sarebbe capitato da noi e siamo riusciti a ottenere risultati che gli altri non hanno ottenuto perché il distanziamento sociale è stato troppo tardivo. Per noi è stata una fortuna incalcolabile. Per questo è arrivato il momento per tutti di parlare in maniera chiara e ribadire: dobbiamo stare a casa con tutte le nostre forze.
Se dovessimo tornare indietro si tornerà con gli interessi. 
Sarà uno tsunami che impatterà sugli ospedali. Noi sino a neanche 5 giorni fa abbiamo avuto un momento in cui avevamo i reparti Covid già pieni, dovendo occupare altri reparti e rianimazioni, sospendendo le attività operatorie. Gli ospedali erano diventati in particolare centri Covid. Ora non è possibile tornare indietro perché il rischio è la paralisi e la mancata assistenza anche per i malati di altre patologie. Per questo dobbiamo mantenere il distanziamento sociale".

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