martedì 21 aprile 2020

Contessa Entellina oggi. Chiusi bar e negozi, aperti alimentari e banche

Sicilia

Sono attualmente scattate le procedure per l’attivazione degli ammortizzatori sociali in tutta la Sicilia. Ammortizzatori che valgono per chi, prima del dilagare del Coronavirus, un posto di lavoro, buono o cattivo, lo possedeva.
 Gli ammortizzatori  sia Fis (fondo integrato di solidarietà) che Cigd (cassa integrazione in deroga) per migliaia (milioni nell'intero paese) di lavoratori coinvolti sta funzionando. Il problema è che essi non avranno durata infinità. La ripresa, se ci sarà e come tutti vorremmo, non arriverà purtroppo domani. Il rientro di tutti ai posti di lavoro non è affatto scontato.
Ai tempi de
"La Spagnola"
I danni sociali rischiano -ad un certo momento- di superare quelli sanitari da coronavirus. 

Come rimediare ?
Nel tempo andato a questi percorsi pensava la politica. Oggi i politici sono assenti perchè la "piazza" -la realtà odierna- non ne possiede più di "politici". La politica viene confusa con un pò di teatro (esibizione), chiacchiera e "panza e presenza".

Per fare un esempio nel post-terremoto i disegni di legge li scrivevano i sindaci della Valle del Belice (Bellafione ed altri mettevano i punti rilevanti di cui tenere conto su un testo per conto del pci, Di Martino scriveva quali punti nodali tenere presenti nell'ottica socialista, Colicchia faceva la stessa cosa dall'angolazione democristiana). 
Essi riunendosi preparavano -dopo incontri frequentissimi fra tutti i sindaci della Valle-  il testo unico sulle esigenze da portare avanti, che dopo presentavano al Ministro Lauricella che, come ipotesi di lavoro lo rimetteva alle forze sociali-sindacali e dopo avere avuto l'assenso di massima -compreso quello delle forze imprenditoriali del comparto edilizio- lo portava in Consiglio dei Ministri e successivamente in Parlamento (1).

Che succede nell'attuale frangente della crisi da coronavirus ? Nulla, al livello basso delle espressioni e degli interessi dei territori.

Ci soffermeremo su ciò che in questi giorni abbiamo colto e su ciò su cui chiunque potrà meditare.

Contessa
La situazione sociale è ferma. I servizi sociali stanno curando ciò che il governo passa. Punto.
La gente va in queste ore alla ricerca di piantine per organizzare l'orto casalingo; è bene -dicono alcuni- essere previdenti e premunirsi su rischi di carenze di generi nei mesi a venire.

Se questo è il taglio e la logica per superare i drammi sociali, è segno che la politica, come dicevamo sopra, ad oltre mezzo secolo dal 1968, è veramente andata a farsi benedire.

Il tempo in queste ore fa i capricci. E' ovvio però che la buona stagione è prossima ad arrivare; le autorità competenti assicurano che i blocchi delle attività produttive stanno per allentarsi e la vita ordinaria, seppure con parecchie precauzioni, sta per ricominciare.
Chi non troverà più il posto di lavoro che farà  dopo che saranno trascorsi i mesi di garanzia cig ? L'economia ha le sue leggi e se la politica non le conosce le crisi diventano fenomeni "caldi". 
Compito della politica è invece quello di sapere in anticipo; seguire l'onda spetta ad altri, non certamente ai politici.

Specificatamente su Contessa la questione quasi non esiste. 
Qui il lavoro di tutti è finito col processo della Ricostruzione dimartiniana degli anni settanta e in parte ottanta. Noi viviamo adesso -come dall'Unità- di emigrazione, case disabitate e cessione di giovani alle realtà nazionali ed estere dove si conosce cosa è un contratto di lavoro, la garanzia sociale, lo stato sociale, il sindacato non burocratizzato etc.

Ovunque nel mondo le crisi sono occasioni di "ri-nascita", di "ri-presa"
Su queste basi nelle settimane passate abbiamo sommessamente suggerito mediante il Blog che la politica locale dimentichi per alcuni mesi di fronteggiarsi su basi personalistiche. Discuta invece su modelli ideali/realistici da ipotizzare e su cui battersi. 
Non tutto potrà conseguirsi, ma alcune buone cose resteranno se ben individuate. 
Resteranno se si possiedono idee da portare sui tavoli di confronto e poi da proporre ai livelli di competenza.

Questo è -in politica- il protagonismo che piace.
Il personalismo non appartiene alla democrazia e serve a chi teme i confronti.
E' tempo di riflettere su quanto suggeriamo, su quanto avviene da Pantelleria al Gottardo, escluse solamente le aree in sofferenza culturale.
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(1) I circuiti erano molto più articolati; in questa sede abbiamo voluto dare semplicemente il "senso".

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