venerdì 6 marzo 2020

Società stanche ed egoiste. L'Occidente che teme un virus oppure un virus che mostra la fragilità dell'Occidente ?

I giovani dei nostri giorni (quei pochissimi che ancora resistono a Contessa Entellina e non si sono ancora trapiantati in Emilia, Lombardia, Svizzera, Francia e Germania) come ricorderanno ai loro figli e nipotini l'esperienza di questi giorni di paura o di finta paura del coronavirus ?
-Un metro e  mezzo la distanza da mantenere dal prossimo;
-Le strette di mano vietate;
-Gli abbracci pure  essi vietati (anche gli abbracci ? sono gesti che hanno sempre fatto bene agli esseri umani !),
-Nei luoghi pubblici c'è da rispettare quella certa lontananza di sicurezza.
A dire la verità a Contessa fino adesso nessuno, o poche persone, si attengono ai messaggi che arrivano dalla Tv.
Se si va a fare la spesa, fra paesani la stretta di mano e pure -fra amici e parenti -l’abbraccio pare sia un obbligo che supera i suggerimenti della tv.
Il ciao ciao con la mano è un gesto al momento non popolare qui da noi.
Lo «scambiatevi un gesto di pace» durante la messa in rito romano pare sia stato sospeso su disposizione dei vertici.

La vita sui social sta avendo momenti di continua attività, superiore di gran lunga rispetto al solito.

Forse per le strade incontriamo meno persone del solito, ma chattiamo con loro. Comunque per noi di Contessa Entellina non incontrare persone per le strade è circostanza più che normale, ormai da decenni.
Le scuole sono state chiuse. Addirittura il Dpcm, il nuovo decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, consiglia di starsene a casa o se si vuole all’aria aperta, da soli o a debita distanza dal prossimo tuo..
La socialità praticamente deve essere ristretta e soprattutto condizionata.
 A casa i figli, quando non sono su Instagram o su Fb !

Preparare cibi forse in questi giorni sta conquistando centralità nella vita giornaliera con le lezioni scolastiche  sospese. Certamente per chi ha da occuparsi dei campi e degli allevamenti nulla, o quasi, sta cambiando.
Il famoso focolare domestico resta dominato dalla tv.
Le passeggiate qui a Contessa non pare siano particolarmente predilette. Come possono invogliare una popolazione prevalentemente anziana (per non dire vecchia) ?

Qui a Contessa nessuno coglie panico circa il rischio per il mondo del lavoro. Qui la crisi del lavoro è da decenni la regola; infatti ragazzi e giovani da noi sono una rarità. I politici (o per chi vuole, i politicanti) dell’assenza di lavoro non si accorgono e non da ieri ma dall’altro ieri lontano. Noi contessioti possediamo una storia di adattamento alla carenza di lavoro che risale al 1860 quando in ben quattrocento concittadini in un solo colpo sono emigrati a New Orleans dove poi hanno chiamato altri (migliaia) durante i rastrellamenti di Crispi contro i partecipanti ai moti dei Fasci Siciliani. 
Dagli anni sessanta del Novecento la gran parte della manodopera è emigrata in Germania, Svizzera, Gran Bretagna etc.

Il coronavirus è –non dimentichiamolo- un problema anche per noi contessioti per il semplice fatto che pretendiamo di non dover modificare le nostre abitudini, non vogliamo scomodità e non vogliamo rinunciare al nostro sistema di vita lento, amicale e di legami fra i pochi che siamo.
La sospensione delle nostre abitudini ci mette a disagio. Ci dispiace dover apprendere che i tradizionali festeggiamenti dedicati a San Giuseppe (19 marzo) sono stati rinviati a tempo indeterminato, forse a maggio.

Poco riflettiamo però sulla sospensione dei diritti umani a pochi passi da noi, ai danni  di migliaia, di milioni, di profughi che le dittature asiatiche ed africane spingono per farle venire qui da noi. E che noi, sotto sotto, non vogliamo. Da vecchi che siamo, la loro voglia di vivere e il loro desiderio di vita, forse ci alimenta invidia. 
Siamo fatti cosi ...!
La fame, la persecuzione, fa ignorare loro che qui c’è il coronavirus in agguato.  La loro forza di volontà di sopravvivere alla fame è –ammirevolmente- superiore alla nostra fragile volontà di non voler cambiare stile di vita. 
Che Dio li aiuti !

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