giovedì 26 marzo 2020

Contessa Entellina. Chiusi bar e negozi, aperti alimentari e banche

Vivendo il tempo del "coronavirus" in un piccolo paese di provincia.

Sembrava che in Italia il numero dei "positivi" al coronavirus stesse diminuendo nella grafica che giornalmente viene divulgata; invece nelle ultime 24 ore nella sola Lombardia i casi raggiungono i 2500. E secondo gli esperti il numero potrebbe essere più consistente dal momento che i tamponi vengono fatti solamente ai "sintomatici".

Sicilia
La preoccupazione inevitabilmente cresce tutte le volte che le notizie di diffusione del coronavirus riferiscono di città, paesi e comunità dell'isola. Alle 12,oo di oggi le persone trovate positive al Coronavirus sono state 159 in più rispetto a ieri. Complessivamente  1.095 le persone trovate positive

L'economia
In queste ore i media si intrattengono oltre che sull'aspetto sanitario creatosi a seguito dell'epidemia anche sulla situazione e le prospettive dell'economia. Quale sarà il futuro delle tante persone che in questi giorni vengono poste in cassa integrazione guadagni ? Quali le prospettive di ripresa ?
Quale il futuro delle tante micro, piccole e medie imprese che se non disporranno nel medio termine del  sufficiente ossigeno (finanziario) rischiano di non uscire fuori dalla mai vista -dal secondo dopoguerra- recessione ?

In Italia tutte le forze politiche sembrano concordi su un punto: la ripresa del dopo coronavirus non potrà dipendere dalle semplici potenzialità delle forze del mercato; dovrò essere lo Stato a fare da motore.
Una simile ricetta sarà di relativamente facile applicazione per stati come la Germania e alcuni altri del Nord Europa; sarà invece davvero dura per Stati cicala e sovraindebitati dell'area mediterranea. Questi ultimi paesi sono sovraindebitati e non hanno ulteriori ampi spazi per trovare creditori.

In questi giorni circola la voce che in un contesto di "unità nazionale" tutte le forze politiche collaborino (destra e sinistra ed ovviamente i populisti che in Parlamento dispongono di ampia rappresentanza) per immaginare il post-coronavirus. 
Circola il nome di Draghi, ex presidente della BCE, quale possibile premier. La ricetta di Draghi è ben nota in Italia e all'estero, anche perchè pubblicata in una intervista sul Sole 24Ore di oggi: la grave crisi che dovrà affrontarsi per riavviare il sistema economico necessita di grandissime risorse. Risorse che uno stato come il nostro non è in condizione di reperire da solo. 
L'Italia non è il solo paese ad annaspare; attualmente sono nove i paesi che invocano una Europa più coesa, più solidale. Il che significa che questi paesi che dei debiti hanno fatto filosofia di esistenza nel passato chiedono -adesso- che l'Europa diventi solidale e garantisca essa la nuova grande massa di debito che servirà per riavviare le economie dalla penisola Iberica fino ai Balcani, passando ovviamente per l'Italia. 

In pratica si spera -si vorrebbe- che la Germania si faccia paladina della nuova Europa (l'Europa solidale) per inseguire e competere domani con le vere superpotenze di oggi e di domani: Usa e Cina.

La Germania e gli altri paesi che finora hanno avuto i conti (economico-finanziari) in regola non sembrano disposti, al momento, ad imbarcarsi in una impresa dalle conseguenze epocali. 
Finora i paesi nordici hanno saputo  ben governarsi e non hanno nessuna zavorra debitoria da trascinare e ovviamente  -per loro- dover confondere le proprie buone finanze con le cattive finanze dei paesi mediterranei non è davvero una scelta facile, seppure allettante sotto più profili politici. 

Noi su questo Blog confidiamo che anche questa brutta crisi che stiamo vivendo possa essere l'occasione buona perchè nasca, sul serio, una nuova e grande Europa (Stati Uniti d'Europa). L'Europa solidale, quella che ancora oggi sovranisti e populisti disegnano come se si trattasse di un inferno.

Sul piano locale
I recenti provvedimenti del governo che hanno impegnato 25 miliardi, tutti o quasi da reperire con ulteriore debito, nulla hanno destinato agli enti locali perchè essi possano aiutare la popolazione amministrata.

Contessa Entellina in queste ore -a chi intendesse visitarla, e sempre che gli fosse possibile- è davvero spoglia. 
Si potrebbe dire che per le strade non si sente respiro umano. Per necessità, chi oggi la visitasse si troverebbe in presenza di una realtà quasi inanimata, senza rumore alcuno che arrivi nè da vicino nè da lontano. Di tanto in tanto un autoveicolo la attraversa e subito scompare.
Tutti i locali commerciali sono inattivi con due soli punti di vendita alimentari.

Ci sono -nell'abitato- delle persone che stanno trascorrendo la "quarantena obbligatoria" in via precauzionale per ragioni varie, ma -per fortuna- le deserte strade non sono percorse da timori che purtroppo insistono in altri paesi, alcuni del palermitano.

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