venerdì 10 gennaio 2020

Sicilia nostra. Come la rappresentiamo ?

Conoscere Palermo.


I peggiori nemici della Sicilia sono gli stessi siciliani. Stava scritto su un libro esposto alla visione dei visitatori, in libreria.

Sfogliando alcune pagine di quel libro si poteva ancora leggere la principale industria della Sicilia, quella che offre più lavoro e reddito? La politica!.

Non è certo, quella ora evocata, la migliore presentazione che possiamo dare della nostra Sicilia. Tuttavia quelle espressioni non sono facilmente smentibile.
Piazza Pretoria
Per molti siciliani quelle frasi sono sicuramente la verità di una realtà socio-economica regionale che attraverso l'Autonomia Speciale ha preferito il parassitismo burocratico piuttosto che gli investimenti produttivi.

Attraverso alcune camminate nella vasta città di Palermo faremo alcune riflessioni.

La città da un paio di decenni in qua è profondamente cambiata, soprattutto nel centro storico. Il tanto evocato, sin dagli anni sessanta del Novecento, "Piano di risanamento" è in qualche modo passato dalle carte della politica e della burocrazia al tessuto adesso vivo dei quartieri del centro.
Chi negli anni sessanta del Novecento era studente nel capoluogo dell'isola ricorda nitidamente come esso appariva agli occhi dei pochi turisti di allora:
1)Piazza Marina (era la stazione di sosta di tutti i pullman che arrivavano dalla Provincia), 
2) la Cala (l'area nei pressi della marina, da dove tuttavia era difficile vedere il mare perchè in esso erano stati versati migliaia e migliaia di metri cubi  di macerie da bombardamenti di guerra), 
3) la via Alloro (l'area prossima a Via Alessandro Parternostro e Piazza Borsa dove si muovevano i contessioti che si recavano -con i pullman della ditta Stassi- a Palermo per le compere prima che arrivasse l'inverno), 
4) il Borgo (l'area alle spalle dell'attuale palazzo della Camera di Commercio), 
5) l'Albergheria dove insisteva una delle prime case degli studenti e ambito del sorgente movimento studentesco del '68. 

Mercato del Capo
Quelli rievocati erano tutti luoghi della Palermo con i palazzi seicenteschi e tuttavia in gran parte sventrati dai bombardati nel corso della seconda guerra mondiale, con ruderi e macerie che ancora negli anni sessanta del Novecento stavano lì, tutt'attorno.

Palermo odierna è sicuramente diversa da quella di tanti anni fà. E' sicuramente diversa nei tanti palazzi seicenteschi (allora sventrati) oggi recuperati e persino valorizzati. Ma Palermo, escludendo il centro storico, è ancora una delle città più sporche. Montagne di immondizia (la gran parte indifferenziata) sta in bella mostra nella cintura edilizia che sta proprio a ridosso del centro storico, specialmente nei fine settimane.

Su Palermo (storia, urbanistica, cultura e problemi irrisolti) ci proponiamo di riflettere periodicamente sul Blog.

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