martedì 28 gennaio 2020

Riflessioni. Se c'è volontà si superano le difficltà

500 anni ! Contessa è vecchia ?

Mi viene riferito che in Consiglio Comunale, in serata, il Sindaco ha presentato una esposizione del suo operato in un anno e mezzo di attività nel Palazzo che fu degli antichi casati feudali, che tuttavia mai vi misero piede.

Non ho conoscenza dei contenuti dell'esposizione, nè se dai banchi consiliari siano venuti apporti, proposte e/o critiche. Proverò a documentarmi nei prossimi giorni non avendolo fatto nel corso dei lavori.

Il fatto è che la gente sa che in Consiglio Comunale, l'esperienza ci autorizza a scriverlo, da gran tempo -da decenni- non si discute di "scenari" da immaginare, di visioni da articolare, di lineamenti da posizionare e ancor meno di "sogni", che se saputi bene interpretare possono diventare realtà.

Tutti sappiamo che le sedute si svolgono più o meno così: il sindaco (o chi per lui) descrive quello che per lui sono state le attività del periodo precedente sul piano politico-amministrativo e la minoranza che si sbizzarrisce ad evidenziare invece le tante questioni rimaste indietro e su cui nessuno si è sprecato. Ciò avviene ovunque, non solamente a Contessa.
Ovviamente la minoranza si diletta, se le capita l'occasione come nell'agosto del 2018, a mettere il dito sulle piaghe dell'azione amministrativa. Allora, in quella prima estate della nuova compagine insediatasi in giugno, il documento di Bilancio faceva acqua -sul piano tecnico- da più versanti e il dott. Sergio Parrino ebbe facile gioco a segnalare il corto respiro dei nuovi arrivati.

Il motivo per  cui abbiamo voluto scrivere queste righe non intende censurare ciò che costituisce il lecito e utile confronto fra le parti di maggioranza e minoranza, sia pure aspro, con cui ciascuna componente ritiene di dovere portare acqua al proprio mulino. 
Da noi, in linea generale il confronto consiliare  si svolge fra il sindaco che difende l'operato, qualunque esso sia qualitativamente, e il capo della minoranza che in genere è attento a tutte le smagliature burocratiche, pur anche piccole, degli atti amministrativi.

E la visione ? l'intuizione di come uscire tutti (elettori dell'una e dell'altra lista) dalla brusca caduta demografica? Mai un dibattito sui giovani che scappano via per mancanza di prospettive? Non sarebbe buona cosa finirla con le festicciole che non distraggono nessuno e puntare invece su studi, battaglie politiche, elaborati progettuali che -se anche nell'immediato non danno nulla- almeno tracciano nell'animo dei pochi giovani un modo diverso di intendere la Pubblica Amministrazione, luogo di servizio e di immaginazione del domani ?

Sognare che le cose possono cambiare, si deve !
  Il sogno in tempi passati era visto come un'occasione per chiedere consiglio alle divinità, o per incontrare i propri cari o ancora per avere dei chiarimenti.

Il sogno deve diventare invece una realtà parallela che da' adito alla nostra fantasia di spaziare senza limiti e che ci fa superare ogni difficoltà. 
(Continua)

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