giovedì 2 gennaio 2020

Anno nuovo, vita vecchia. Riflessioni fra Grande Storia, cronaca nazionale e vicende piccole di paese

Sfogliare i giornali, ascoltare i notiziari, vedere i tg è sempre un rievocare fatti e vicende del passato. 
L'Autostrada del Sole

Da oltre un anno accusiamo attraverso i media i concessionari per l'inadeguata manutenzione delle autostrade italiane. Potrebbe essere anche vero che non siano state rispettate le condizioni e gli bblighi di conservazione prescritte.
La Magistratura ci dirà a conclusione degli accertamenti e dei relativi giudizi se i concessionari di "Autostrade Spa" sono o meno i responsabiili del crollo del Ponte Morandi.

Ci chiedamo: se una società capitalistica (una SpA) che persegue il profitto non ha curato, non ha saputo curare, il giocattolo (la concessione, il ponte, etc) da cui consegue i ricchi e legittimi profitti come potrebbe mai la Pubblica Amministrazione occuparsi, con Anas e/ altro, delle strade d'Italia?  se da almeno trenta anni la Provincia (Città Metropolitana?) di Palermo si disinteressa delle strade per cui istituzionalmente essa esiste, pur avendo organici di personale tecnico oltre le necessità  ?
Se i pubblci dipendenti a dire delle frequenti notizie dei giornali timbrano l'ingresso in servizio per subito dopo passare a  curare gli affari privati, come osiamo pensare  che lo Stato -con i suoi inefficienti apparati- saprà curerà la sicurezza delle nostre strade meglio dei privati che dalle concessioni traggono il massimo guadagno ?

Non v'è dubbio che il crollo del Ponte Morandi evidenzia carenze e responsabilità degli organi sia pubblici che privati, a cominciare dai controllori pubblici, degli stessi concessionari, e magari dei costruttori. Ma in uno Stato di diritto in una situazione di così grave responsabilità deve essere la Magistrattura a doversi pronunciare per prima. Prima ovviamente dei ministri populisti.

Un poco di Storia
(noi di Contessa percorriamo trazzere, ma l'Italia è stata pioniera delle Autostrade)

Enzo Biagi.
L'Autostrada del Sole, scavalca l'Appennino (1960)
"Fatta l'Italia, bisogna fare gli Italiani" pare si siano detti i governanti del neo nato regno d'Italia nel 1860, ma la conformazione della penisola italica non li aiuterà.
L'impresa è ancora da compiere al momento della ricostruzione post-bellica, quando un numero crescente di italiani, dal Sud della disoccupazione e della fame, prende a risalire la penisola verso il Nord delle fabbriche e del lavoro. Tra le industrie la Fiat di Valletta è particolarmente interessata allo sviluppo delle strade che innescherebbe un circolo virtuoso incrementando le vendite di automobili.
Nel 1950 l'Iri costituisce la Società Autostrade Concessioni e Costruzioni SpA, con una consistente partecipazione di gruppi industriali. E' la prima tappa di una scelta cruciale, quella di privileggiare il trasporto su gomma a scapito dello sviluppo della rete ferrovario, sulla quale non si tornerà indietro. Il 27 maggio del 1957 a San Donato Milanese, su terreni dell'ENI di Enrico Mattei, è posta la prima pietra, alla presenza del presidente Gronchi e dell'Arcivescovo di Milano Montini. Nel 1958 si innaugura il tratto appenninico Milano-Parma. Nel dicembre 1960, è la volta del tratto Bologna-Firenze, un'opera tecnicamente all'avanguardia. 
Per noi ?
Quando va bene ci assicurano che sta per
essere curata la progettazione.
Quando va male ci accontentiamo delle trazzere.

Nord e Sud d'Italia ora sono più vicini, ma dal Sud gli emigranti con le valigie di cartone viaggeranno a lungo ancora in treno.  
Testo di Enzo Biagi,
storico/giornalista

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