sabato 23 novembre 2019

Populismo e dimenticanza. Per quanto ci risulta solamente in Italia ...

La storia è testimone dei tempi, 
luce della verità, vita della memoria, 
maestra di vita, messaggera 
del passato lontano (nuntia vetustatis
e non solo “magistra vitae”
CICERONE

Il Mondo ha certamente bisogno della conoscenza scientifica, 
ma attenzione a dimenticare che è’ la cultura umanistica che insegna 
a vivere, ad essere persone, a conoscere l’amore, l’odio, la sofferenza, 
la vendetta, l’invidia e tutti i sentimenti in genere, che 
emergono dalla lettura dei classici della letteratura


Il ministro populista della pubblica istruzione italiana, unico (forse) nel mondo occidentale, ha ritenuto che l’insegnamento della Storia, la conoscenza che un paese deve avere del proprio passato possa essere sminuita e posta nelle retrovie della formazione dei futuri cittadini.
Il Blog, questo blog, ha invece sempre fatto della Storia uno dei filoni portanti della sua esistenza (Storia locale e Storia mondiale); è questa quindi la ragione per cui riteniamo estremamente erroneo l'indirizzo "populista" secondo cui gli studenti non siano più tenuti a ben conoscere “il passato”.  
Come se noi tutti esseri umani non siamo figli del passato.

Ci sarebbe da rilevare che la Storia finora nel nostro Paese non abbia avuto la rilevanza che essa merita e lo notiamo tutti in continuazione come in qualsiasi convegno, evento culturale che sia locale o nazionale, o in tutte le trasmissioni televisive, l’ignoranza e la lettura superficiale del passato appare macroscopica e indegna di un paese che appartiene alla civiltà occidentale. 

Ed invece l'esame di Storia è stato rimosso dalle materie da affrontare all'esame di stato.

Riportiamo qui sotto stralci di un  Manifesto” diffuso dal giornale  “la Repubblica -che condividiamo in toto- ove si sostiene che 
-“La conoscenza della storia è un principio di democrazia e di uguaglianza tra i cittadini”.
-“E’ un sapere critico non uniforme, non omogeneo, che rifiuta il conformismo e vive nel dialogo, nella dialettica”.
- “Si diffondono sentimenti di rifiuto dei pareri degli esperti, perché la comunicazione semplificata dei social fa emergere la figura del contro-esperto, che rappresenta una presunta opinione del popolo”. 
-Sicché, si ignorano momenti, personaggi, date, movimenti politici e culturali, che costituiscono le basi storiche della cultura occidentale. 
-La storia significa “non dimenticare gli errori del passato e gli insegnamenti degli avi; significa sapere da dove inizia la civiltà per comprendere se ci siamo emancipati o se siamo regrediti”. 

-Significa “prevedere il futuro imparando dal passato, che deve essere scritto, tramandato, studiato e ricordato” (“la Repubblica”, p.35 del 1-5-2019). 

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