martedì 26 novembre 2019

Desertificazione aree interne. Esiste una classe politica siciliana ?

Senza alcun criterio/scelta scientifico/statistica abbiamo deciso di seguire per qualche tempo l'andamento demografico di due comuni dell'area del corleonese/Sicani: Contessa e Giuliana.

Entrambi -per la verità- presentano andamenti più o meno sovrapponibili. La differenza più immediatamente ed evidente è però che il vicino comune di Giuliana, contrariamente a quanto accaduto a Contessa, non ha conosciuto lo spopolamento della seconda metà dell'Ottocento. 
Da noi, a Contessa, con l'unità d'Italia a cui contribuirono alcune centinaia di concittadini alla guida degli esponenti della locale famiglia Vaccaro, apparve evidente subito che l'epopea garibaldina sul piano socio-economico non avrebbe comportato alcun cambiamento; ed infatti subito (ma mantenendo le famiglie e le donne ancora in paese) e dopo appena tre decenni, quando si assistette alle agitazioni/rivendicazioni di marchio socialista dei fasci dei lavoratori, si ebbero consistenti flussi migratori in direzione di New Orleans. 
L'esodo verso la Luisiania ebbe nella seconda fase, quella post Fasci siciliani, l'impennata proprio dalla constatazione che la spedizione dei mille aveva conseguito solamente risvolti patriottico/nazionalisti e zero risultati sul piano economico/sociale. Quest'ultima fase  migratoria vide -viene da dire con cognizione di causa- l'esodo (pure mediante fughe clandestine per sottrarsi alla repressione crispina) non più solamente i braccianti ed i piccoli proprietari, comunque maschi, ma intere famiglie, uomini e donne a migliaia. 

La vicenda migratoria della seconda metà dell'Ottocento non è -come sopra riportato- quasi per nulla leggibile su Giuliana.

D'altronde a Contessa le condizioni sociali erano al 95% legate al latifondo, mentre a Giuliana l'assetto agricolo/terriero era piuttosto frammentato, sebbene pure esso inadeguato al vivere umano, tanto è che i latifondi di Contessa impiegavano abbondantemente gente di lì e non solamente di lì
Ciò che ancora cogliamo chiaramente è che in periodo repubblicano, nonostante la riforma agraria e nonostante la riforme dello "stato sociale" (pensioni, assistenzialismo alla democristiana, assunzioni massicce nella pubblica amministrazione etc.) l'andamento migratorio fra Contessa e Giuliana presenta un andamento sovrapponibile. L'esodo che continua fino ai nostri giorni è sovrapponibile.



Oggi, ai nostri giorni, non sono più le condizioni umane del latifondo, nè quelle di un'agricoltura che nonostante tante (molte) innovazioni, a cominciare dal sopraggiungere del vigneto avanzato resta complessivamente ancora arretrata, a determinare l'esodo. 
Adesso le vere ragioni della desertificazione dell'isola sono legate all'inconcludenza della classe politica, composta da gente di scarsa cultura e convinta che col clientelismo possa continuarsi a vivacchiare -come ai tempi andati-. 
Promesse e chiacchiere ormai non convincono più nessuno.
L'attuale classe politica non conosce nulla del quadro attuale dell'Occidente. Nulla ha capito su come usare, impiegare i fondi europei, uniche risorse fruibili dal momento che dallo Stato, da Roma arrivano solamente montagne di debiti che si sovrappongono a debiti. Debiti che nessuno ormai sa più come ripianare.

Perchè ci stupiamo ? 

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