mercoledì 11 settembre 2019

11 Settembre

Historia magistra vitae
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L'11 settembre del 1973 è una data che diventa un incubo per la democrazia cilena. 
Il colpo di stato della destra nazionalista (coordinata e pilotata -va detto- dagli Stati Uniti). 
Salvador Allende, il presidente democraticamente eletto, viene destituito: le forze armate guidate dal Generale Augusto Pinochet mettono in atto il golpe. 
Il Palazzo presidenziale viene assediato e con la presa del "Palacio de La Moneda" Allende sceglie il minore dei due mali ed opta per il suicidio. 
Sebbene le contingenze della sua morte, avvenuta a Santiago del Cile, non siano per la verità del tutto chiare, la versione ufficiale confermata dal suo medico personale è che il Presidente si è suicidato con un fucile. 
Altri sostengono che sia stato ucciso dai golpisti mentre difendeva il palazzo presidenziale.
Il regime dittatoriale di Pinochet, durerà 17 anni-
Alla fine del lungo periodo di dittatura si scoprirà che più di 3.000 persone sono state le vittime (anche non cilene), fra morti e desaparecidos, e circa 30.000 le persone torturate (le cifre sono emerse dal Rapporto Rettig, un'inchiesta ufficiale condotta in Cile dopo la fine della dittatura di Pinochet, nel 1990). 
Sono emersi inoltre in tempi più recenti, documenti catalogati che dimostrano come la CIA (il servizio di controspionaggio degli Stati Uniti d'America) sia stata fautrice dell'appoggio al ribaltamento di Allende, ed abbia incoraggiato ed alimentato l'uso della tortura da parte del dittatore Pinochet.

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