domenica 21 luglio 2019

Essere cittadini. Proviamo a conoscere come funziona la Pubblica Amministrazione, e prioritariamente l'Amministrazione Comunale


In materia di personale
Sentenza 27 giugno 2019 n. 17355 Corte di Cassazione 

Una recente, di questo fine settimana, deliberazione della Giunta Comunale locale, Contessa Entellina, ha disposto in vista dell'imminente collocamento in pensione del responsabile finanziario del Comune, di "attivare la procedura di mobilità volontaria esterna" appunto per ricoprire quel posto, la cui dicitura specifica è "Istruttore Direttivo Contabile, categoria D1".
Si vuole in pratica garantire la continuità di quella postazione a "tempo pieno e indeterminato" con un eventuale passaggio diretto da una diversa amministrazione. Non ci sarebbe quindi da svolgere alcuna selezione e/o concorso, se non il dover vagliare le eventuali richieste in "sopranumero" che dovessero pervenire rispetto all'unico posto da assegnare.

La Corte di Cassazione, sentenza 27 giugno 2019 n. 17355, è intervenuta sulle conclusioni della Corte di appello, in merito alla possibilità di revocare l’incarico dirigenziale a temine in caso di successive ristrutturazione dell’ente locale. 
Secondo la recente sentenza il dirigente a tempo determinato, ha formalmente le medesime garanzie legislative e contrattuali del dirigente a tempo indeterminato, con la conseguenza che la risoluzione può avvenire solo per via disciplinare in presenza di una giusta causa o giustificato motivo di licenziamento, ovvero in presenza di una responsabilità dirigenziale per mancato raggiungimento degli obiettivi e delle direttive dell’ente. 

Concretamente
Quando un dirigente pubblico ha un incarico a tempo prefissato gode delle identiche garanzie di stabilità assicurate ai colleghi a tempo indeterminato. 

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