lunedì 22 luglio 2019

10 giugno (1940). L'Italia va in guerra

L'1 Settembre 1939 la Germania aggredisce la Polonia

I servizi segreti tedeschi preparano un pretesto per giustificare l’aggressione alla Polonia, quello che Hitler definisce “una buona giustificazione per iniziare la guerra”
SOPRA:  Spietata esecuzione di
ebrei polacchi
SOTTO: Esecuzine di ostaggi
polacchi.
La Gestapo ha affidato ad un gangster professionale –l’SS Alfred Helmut Naujcks- l’incarico di simulare un attacco armato contro la stazione radio della città di Gleiwtz, in Alta Slesia e di tenerla fino a quando un tedesco, che conosca bene la lingua polacca, possa svolgere un discorso provocatorio.
Naujcks ubbidisce e poi, il 20 dicembre 1945, testimonierà al processo di Norimberga contro i criminali di guerra nazisti di avere inscenato la finta aggressione.
In seguito a ciò il 1° settembre 1939, alle 4,45, si scatena la furia contro la Polonia. Alle 10,oo Hitler, al Reichstag, annuncia lo scoppio del conflitto quando già le truppe tedesche sono penetrate di parecchi chilmetri in territorio polacco.
Sull’episodio di Gleiwtz dice: “Per la prima volta, questa notte, truppe regolari polacche hanno aperto il fuoco contro il nostro territorio. A partire dalle 5,45 noi abbiamo risposto al fuoco, e da ora in poi alle bombe replicheremo con le bombe”.
Da quel 1° settembre e per più tempo l’avanzata tedesca sembra inarrestabile. L’esercito polacco da parte sua commette più errori e in pochi giorni viene a trovarsi nella massima confusione. Dall’1 all’8 settembre 1939 già il destino del Paese appare segnato. Danzica viene raggiunta nel giro di pochi giorni dai tedeschi e l’8 settembre il governo polacco è costretto a lasciare la capitale e già nel pomeriggio la radio tedesca comunica che reparti militari tedeschi sono entrati a Varsavia. In realtà la città resiste tenacemente e altri reparti polacchi cingono d’assedio la stessa città. 
Il 17 settembre il governo russo intima all’Armata Rossa di entrare in territorio polacco, per aiutare –sostiene- le popolazioni russe in terra polacca. 
Tedeschi e Russi firmano un accordo: i russi si impadroniscono di Estonia, Lituania e Lettonia mentre i tedeschi hanno mano libera in Polonia.

Varsavia e Modlyn, assediate, resistono agli attacchi tedeschi per una settimana. In città, nella capitale, mancava da giorni acqua, pane e luce. Il 25 settembre e per due giorni consecutivi (senza tregua) la capitale è sottoposta a incessanti bombardamenti e la sera del 27 il sindaco annuncia la resa ai tedeschi. Ormai il governo si era per intero trasferito all’estero, da dove poter continuare la lotta al nazismo.

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