giovedì 28 marzo 2019

Villaggio globale. Cosa vuole dire ?

Il francese Robert Schuman, 

il tedesco Konrad Adenauer, 

l'italiano Alcide De Gasperi sono 

i padri fondatori dell'Unione europea


Non vi è dubbio che la cultura dell'Occidente è profondamente cambiata dal secondo dopoguerra ad oggi. 
Specificatamente l'Italia proveniva da un ventennio di regime fascista e la formazione nazionalistica nelle scuole, nelle parrocchie e nelle istituzioni pubbliche era diffusissima. Il nostro paese era uscito con le ossa rotte dalla seconda guerra mondiale; eppure il nostro paese e la stessa Germania che era stata completamente annientata e rasa al suolo, hanno prontamente saputo trovare la strada per non ricadere negl errori trascorsi.

Tre grandi politici degli anni cinquanta hanno trovato la strada per evitare ulteriori  catastrofi all'Europa.
Un francese, un tedesco, un italiano. Tre perseguitati dal nazifascismo. Tre statisti. 
Si adoperarono per far compiere all'Europa i primi passi verso l'unità, fermo restando che l'amor patrio va conciliato con la dignità di qualunque essere, indipendentemente che sia un bianco, un nero o un giallo, indipendentemente che sia un cristiano, un ateo, un islamico, un buddista o altro.

I tre grandi che seppero trovare una strada di civltà e di umanità furono tre cristiani Robert Schuman, Konrad Adenauer e Alcide De Gasperi.  Mai sul continente europeo c'è stato un periodo così lungo (75 anni) di pace e di non guerra combattuta, tranne la folle inziativa di matrice Nato degli anni novanta di bombardare una delle più belle e storiche città del continente: Belgrado.

A parte quella che è stata chiamata la guerra del Kossovo prodotto della coda identitaria nei Balcani, la rinuncia allo spirito nazionalistico (sovranista, come oggi viene chamato) è diffuso ed è fonte del benessere e del progress del vecchio Coninente. Peraltro il "sovranismo" oggi è assolutamente minoritario in tutti i paesi democratici. 

In Italia tuttavia spunta, strumentalmente e demagogicamente, ad opera dei due partiti populisti oggi al governo, una sorta di avversione verso il diverso (diverso perchè col colore della pelle nera/gialla, diverso perchè di religione e/o cultura minoritaria etc.). Questa avversione è bene coglierla al di là del gioco delle parti che le due formazioni di vota in volta giocano.
Come trascurare la visita di un nostro ministro in carica in Francia, per trattare strategie e accordi con agitatori e umini violenti che mettevano a ferro e fuoco la capitale di un paese amico ? 

Non condividere il sovranismo, va ancora detto, non significa non amare la propria cultura, la propria Storia, la propria identità. Tutt'altro, significa amarla e possibilmente farla condividere a chi è stato formato in contesti diversi. Il tutto nella convinzione che il mondo appartiene a tutti.

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