martedì 19 marzo 2019

Villaggio globale. Cosa vuole dire ?

Ispirazione nel giorno di San Giuseppe, profugo con la propria famiglia dalla Palestina all'Egitto.
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Quante volte leggiamo e/o ascoltiamo l'espressione "Villaggio globale"

Con essa intendiamo asserire che i problemi di un paese, anche distante da noi, finiscono, prima o poi, per interessarci direttamente. 
Vedi i disaggi e le sofferenze dell'Africa subsaariana che si riversano su di noi con i continui fenomeni migratori.

Da noi -nella parte meno colta e meno sensibile umanamente della popolazione- il fenomeno immigratorio -che sia legale e/o clandestino-  alimenta il bestiale sentimento del "razzismo" e della ferrea impermeabilità dei patri confini, invece in quella parte di popolazione umanamente più formata, perchè politicamente e/o religiosamente impegnata nel sociale, alimenta sentimenti di massima solidarerietà e di concreto impegno civico-politico per l'equa distribuzione delle risorse del pianeta e per l'accrescimento culturale dei paesi in difficoltà.

Dati
Tra il 2010 e il 2017, il numero totale di emigranti a livello internazionale provenienti da tutti i Paesi dell’Africa sub-sahariana è cresciuto del 31%, superando il tasso di incremento sia delle regioni dell’Asia-Pacifico (15%) che dell’America latina e Caraibi (9%). 
Nello stesso periodo, solo la regione Mena (Medio Oriente e Nord Africa) ha totalizzato un aumento maggiore (39%) delle persone che vivono al di fuori del loro Paese di origine, generato in gran parte dalla popolazione siriana in fuga dalla guerra.

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