giovedì 28 febbraio 2019

L'Italia differenziata. Il Lombardo-Veneto ed Emilia Romagna chiedono più ampie funzioni

Le regioni ricche del Paese chiedono maggiore autonomia da Roma.

Le regioni del Sud (tramite i loro politici ed i loro media) temono che non di autonoma "rafforzata" si tratti bensi della secessione dei ricchi dal resto del Paese.
La settimana scorsa il Consiglio dei Ministri, dove siede anche il segretario della Lega, ha avviato il percorso che deve, dovrebbe, portare alle intese con le regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.

Le competenze che verrebbero attribuite sono sicuramente di primaria rilevanza e in taluni comparti della vita cittadina vanno oltre le attuali competenze della Regione a Statuto Speciale Sicilia.    

Per citare alcune competenze riportiamo qui 
-la sicurezza sul lavoro, 
-le casse di risparmio  
-la scuola
In pratica studiare a Palermo o a Milano potrebbe non essere la stessa cosa perchè il Ministero -che attualmente guida l'intero mondo scolastico nazionale, compresa la realtà della regione a statuto speciale siciliana, non potrà dire la sua a Milano.

Il timore delle regioni meridionali -lo ribadiamo- è che l'intenzione delle regioni prospere possa sbilanciare l'erogazione di servizi essenziali a favore delle regioni più ricche. Si teme, sostanzialmente, la creazione di un contesto con cittadini di serie A e cittadini di serie B, circostanza peraltro non ammessa dalla Costittuzione.

E', comunque, ancora presto per emettere giudìzi. Avremo modo in seguito di capire meglio le intenzioni dei settentrionali, ampiamente sponsorizzate dalla Lega.

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C'è da aggiungere per adesso che mesi addietro in quelle regioni si sono tenuti dei referendum consultivi.

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