lunedì 18 febbraio 2019

Hanno detto ... ...

Intervista sul Corriere della Sera del premier albaese EDI RAMA 
(stralcio):

Primo ministro, le organizzazioni internazionali evidenziano il livello preoccupante di corruzione in Albania.
«Che in Albania ci sia la corruzione è fuori discussione. C’è ed è un problema. Ma posso anche dire che questo governo sta facendo il massimo per sradicarla».
Sì, però lei è capo del governo da cinque anni e mezzo.
«Mi lasci dire che siamo impegnati al massimo nella riforma della giustizia: mai come ora stiamo combattendo così tanto la corruzione e stiamo lavorando per rendere la pubblica amministrazione immune alle mazzette».
Ci state riuscendo?
«Ovviamente è una guerra lunga: i risultati non possono arrivare subito».
I dati macroeconomici mostrano che la disoccupazione scende, anche tra i giovani. Però tra gli stessi giovani il malcontento c’è...
«Oggi l’Albania mostra dati molto positivi, basta leggere le cifre della Banca mondiale. Questo non vuol dire che abbiamo azzerato la disoccupazione o risolto i problemi dei giovani, ma significa che siamo sulla giusta strada».
E poi c’è la piaga dei giudici che emettono sentenze di un certo tipo in cambio di mazzette. Cosa state facendo?
«Quello che nessuno ha avuto il coraggio di fare nel Paese e nei Balcani, cosa che fa notare pure l’Unione europea. Stiamo portando avanti una riforma che tolga dai tribunali i magistrati e i giudici corrotti».
Un altro problema è il traffico di droga che continua a essere diffuso in diverse parti del Paese...
«Non posso negarlo. Però proprio pochi giorni fa la Guardia di finanza italiana ha presentato il rapporto 2018 sulla lotta alla cannabis in Albania e i risultati sono spettacolari per quanto il fenomeno viene combattuto dal mio governo».

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