sabato 13 ottobre 2018

Politica e religione. L'Ucraina vuole un patriarcato distinto da quello di Mosca

Ortodossia
Se a Roma assistiamo alla diffusione di lettere e controlettere fra l'ala di stretta osservanza e vicinanza a Papa Francesco e quella conservatrice che la contrasta e di cui gli attacchi alla Viganò sono sintomi, nell'Ortodossia non regna tranquillità.
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La Chiesa ortodossa -difformemente da come è strutturata la Chiesa Cattolica-  è un insieme di Chiese autocefale e autonome. Esse vivono in comunione reciproca fra loro ma non esiste una conduzione unitaria (gerarchica) fra le varie chiese nazionali.
Bartolomeo I,
Patriarca Ecumenico
Primus inter pares di questa comunione è il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, che seppure oggi con un numero di fedeli non consistente è la prima della Chiese ortodosse e dell’antica pentarchia, che comprende tutt'ora Alessandria d'Egitto, Antiochia e Gerusalemme. 
Il Patriarcato di Mosca è quinto nella sinassi, cioè nella successione delle Chiese ortodosse.
E' in corso -da alcuni anni- un confronto fra il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli e quello di Mosca.
La vicenda
Fino a quando esisteva l'Unione Sovietica il Patriarcato di Mosca aveva giurisdizione sull'Ucraina. Da decenni ormai l'Ucraina è indipendente e politicamente è in completa disarmonia con Mosca, al punto che finora pure la Chiesa ucraina risulta scissa in tre frazioni. Una è quella che fa riferimento al Patriarcato di Mosca come ai tempi dell'Unione Sovietica, ma da quando l'Ucraina ha ottenuto l'indipendenza politica sono operanti altre due chiese ortodosse che non si riconoscono in Mosca e nel Patriarca Kirill. In pratica tre chiese ortodosse:
Chiesa Ortodossa autocefala di Ucraina (quella che ha ottenuto l'autocefalia da Mosca e che da lì in qualche modo vede riconsciuto il proprio primate). Questa fino a pochi girni fa era riconsciuta dalle altre Chiese rtodosse.
Chiesa Ortodossa Ucraina del Patriarcato di Kiev, staccatasi da Mosca e si è autoproclamata "patriarcato" nel 1992. 
Chiesa Ucraina Autocefala Ortodossa, che non si riconosce nelle due sopra ricordate.
Cosa è successo in questi giorni ?
Le due ultime chiese non dipendenti e non riconosciute dal Patriarcato di Mosca mirano a creare una Chiesa che sia in nessun modo legata ad essa ed hanno da tempo chiesto al Patriarcato Ecumenico di essere riconosciute e dichiarate "autocefale" Chiese Ortodosse a pieno titolo come lo è quella greca, rumena, serba, bulgara  etc.
E' palese che in questa complessa situazione accanto ai problemi ecclesiastici giocano un ruolo di primo piano la politica ed influisce pesantemente il Presidente ucraino Petro Poroshenko che -da parte sua- immagina che per poter cementare lo spirito nazionale ucraino punta su una unità di intenti della popolazione, e dunque avalla la creazione di una sola Chiesa ortodossa nazionale che cementi il paese.
Costantinopoli prudentemente da anni non ha voluto far precipitare la situazione, consapevole che il confratello Kirill di Mosca non sarebbe rimasto silenzioso.
In realtà già una precedente vicenda molto simile era avvenuta fra Bartolmeo I ed il Patriarca di Mosca che allora era Alessio II. Costantinopoli aveva concesso qualche decennio fa e dopo lunghe tensioni -in via ufficiale- la completa autocefalia alla Chiesa di Estonia e già in quella circostanza si incrinarono i rapporti Costantinopoli/Mosca. 
Con l'Ucraina la vicenda è più delicata perchè il paese è vasto e la popolazione ortodossa è parecchio più numerosa che in Estonia. Oltre che ecclesiastica la vicenda -come già sottlineato-  è politica. In questa vicenda Putin non è sicuramente assente.
il 31 agosto i Patriarchi Bartolomeo e Kirill si sono incontrati a Istanbul, e subito dopo il Patriarcato Ecumenico ha nominato due esarchi per l’Ucraina, Daniel di Pamphilion e Ilarion di Edmonton, inviati a verificare sul terreno come e quando fosse possibile e praticabile la concessine dell'autocefalia.
Due giorni fa il patriarca Ecumenico di Costantinopoli ha comunicato la decisione ufficiale, arrivata al termine della seduta del Santo Sinodo, convocato dal 9 all’11 ottobre alla presenza dei due esarchi per l’Ucraina, di “rinnovare la decisione già presa” di concedere l’autocefalia”. 
Si attende adesso la reazione del Patriarca Kirill. Il Metropolita Hilarion, capo delle relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, è atteso la prossima settimana a Roma.
Il Patriarcato Ecumenico è nell'Ortodossia primo come rango. E questo giustifica il fatto che è Costantinopoli a cui ci sia appella per le autocefalie.

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