giovedì 11 ottobre 2018

L'uomo e la coscienza. Non servono più nè l'uomo nè la coscienza; per noi ci pensa facebook

Ciascun essere umano quando compie il male, e ai nostri giorni di uomini rivolti a sfasciare e a creare problemi a sè e agli altri ce ne sono tanti, lo fa sempre per incoscienza
Richard Feynman fisico e divulgatore scientifico statunitense,
Premio Nobel per la fisica nel 1965 per
l'elaborazione dell'elettrodinamica quantistica.


«La stessa
emozione, la stessa meraviglia
e lo stesso mistero, nascono
continuamente ogni volta che
guardiamo a un problema in
modo sufficientemente
profondo. A una maggiore
conoscenza si accompagna
un più insondabile e meraviglioso
 mistero
, che spinge a penetrare
ancora di più in profondità»
Se uno sapesse e applicasse le doti della riflessione e della ragione non farebbe quelle azioni e/o iniziative che purtroppo solo con molto ritardo valutera', con occhio diverso.

Pensiamo all'operato del nazismo sul suolo europeo. 
Non è che quei militari compivano quelle oscenita' perche'  le ritenevano di una qualche utilita'. Per quegli esecutori comportarsi da belve era cosa ovvia; per essi eseguire quegli ordini bastava, non si ponevano interrogativi. 
Operavano per  incoscienza. Consultare la coscienza non apparteneva a loro.

Oggi che noi tutti siamo condizionati (manovrati) dai media la situazione è ancora più grave, la coscienza nostra (ormai ottenebrata)  è divenuta quella che altri ci dicono di pensare, di fare e di dichiarare su fb. E, ovviamente, l'incoscienza individuale e collettiva diventa per questa via sempre piu' sovrana che mai. 
La situazione dei nostri giorni e' arrivata al punto che lodiamo tutto il male del mondo e ... pensiamo che ormai esso sia bene, perchè ci dicono tutti che è bene cosi.
In passato quando l'invasivita' dei media era assente o comunque meno rilevante avevamo una coscienza più diretta degli eventi, maggiore coscienza  che diveniva pure esperienza. Adesso non giudichiamo nè valutiamo più sulla base dell'esperienza, anche perchè nessuno ci fa studiare davvero (se non nzionisticamente) la Storia lontana e quella vicina. Tutto oggi è virtuale e tutto ciò che ci perviene attraverso i media è la verità, l'unica verità che conosciamo, indifferentemente se somministrata da fb e/o desiderata proprio da noi, che nn abbiamo tempo e volontà di leggere libri.

Persino le promesse di acclarati politicanti fra i più scadenti sullo scenario pubblico diventano verità. 
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La realta' che stiamo vivendo e' molto, molto, manipolabile. La nostra incoscienza,  con quest'aria che respiriamo, ci rende irresponsabili su cio' che andiamo a fare e a dire se non attiviamo il senso critico. 

Quel senso critico che -lo ricordiamo- va sempre coltivato, ed oggi più che mai.

Osserviamo come si muove il potere. 
In un libro scritto da un grande gesuita, adesso deceduto, leggo che il Potere, che tutti i Poteri sono sempre incoscienti per la semplice ragione che se non tolgono la coscienza agli altri non possono esercitare il loro dominio. 
Oggi siamo al punto che il Potere con la demagogia svaluta le scienze, le istituzioni democratiche, gli oppositori, la stampa ...

In questo contesto socio-economico-politico che stiamo vivendo come possiamo comportarci?  
E' semplice (ma oggi ci sembra superato), proponendoci di essere noi stessi, padroni della nostra coscienza. 
La Storia ammonisce ad attenerci sempre alla coscienza; essa ha sempre, dal mondo classico greco a ieri, registrato popoli interi incoscienti al seguito di demagoghi che hanno provato a cambiare gli insegnamenti della cultura e del buon senso. 
Da noi -in Italia- ci si spinge persino all'inganno (o all'ignoranza?). 
E' di ieri l'asserzione di un governante che dal tunnel del Brennero transitano flussi di camion inimagginabili. 
No, non si tratta qui di demagogia in quest caso. C'è che abbiamo un ministro dei trasporti che sconosce la geografia, come puo' conoscere l'economia dei flussi produttivi ? E' un mistero.
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La giustificazione, di chi siede in un posto sbagliato:

Io ne commetterò tanti altri di lapsus, non me ne frega di un lapsus.

Quello che mi interessa è che io lavoro qua dentro dalle 16 alle 18 ore al giorno. 

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 Cosa fa in tutte quelle ore ?

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