domenica 19 agosto 2018

Hanno detto ... ...

Il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli, via Facebook, fa sapere di aver «inviato ad Autostrade la lettera con cui prende avvio la procedura per la decadenza della concessione. Vogliamo cambiare tutto». 
«Il mio ministero ha chiesto formalmente ad Autostrade per l’Italia di fornire entro 15 giorni una dettagliata relazione per dimostrarci se e come ha agito, in merito alla manutenzione del ponte Morandi, secondo gli oneri e gli obblighi che gli competono come ente gestore di quel tratto di autostrada. Inoltre ci aspettiamo che Autostrade si mostri collaborativa su eventuali iniziative a titolo di risarcimento danni a persone e beni, naturalmente a sue spese, come peraltro previsto dalla convenzione». 

Il ministro fa sapere, ancora, che «è stata immediatamente costituita una commissione ispettiva presso il mio ministero. È già all’opera per fare tutti gli accertamenti tecnici sul crollo del viadotto ed entro un mese mi relazionerà su cosa ha scoperto. Questi risultati saranno materiale per valutare le inadempienze di Autostrade per l’Italia. 
Poi abbiamo avviato sempre al Mit una ricognizione dello stato di salute di strade, autostrade, dighe. Tutti gli enti e soggetti gestori entro il 1 settembre dovranno segnalarci le azioni necessarie a rimuovere condizioni di rischio riscontrate sulle infrastrutture di propria competenza. Quindi il Governo interverrà con una sua task force per vigilare su interventi e manutenzione».



Il premier Giuseppe Conte a sua volta scrive in una nota: "Il concessionario avrà facoltà di far pervenire le proprie controdeduzioni entro 15 giorni, fermo restando che il disastro è un fatto oggettivo e inoppugnabile e che l'onere di prevenirlo era in capo al concessionario su cui gravavano gli obblighi di manutenzione e di custodia. Si è diffusa la notizia che Autostrade per l'Italia sarebbe disponibile a ricostruire il ponte a sue spese. Se questa proposta verrà formalizzata il Governo la valuterà, ma non come contropartita della rinuncia a far valere la voce di tutte le vittime di questa immane tragedia". 
Annuncia quindi che "a partire da settembre convocheremo tutti i concessionari delle infrastrutture". L'obiettivo è stilare "un programma dettagliato degli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, con specifica quantificazione delle risorse destinate a questo scopo: li costringeremo a impegnarsi in un programma di riammodernamento delle infrastrutture destinando ad esso risorse più proporzionate e adeguate agli utili che ne ricavano". 
Ancora: "Il disastro" di Genova "è un fatto oggettivo e inoppugnabile e che l'onere di prevenirlo era in capo al concessionario su cui gravavano gli obblighi di manutenzione e di custodia".


"Il controllo spetta al concedente che a norma della convenzione firmata ha il diritto dovere di monitorare la buona esecuzione dei lavori, la perfetta manutenzione e i continui interventi di ripristino. Tutto ciò dal 2007 al 2012 è stato appannaggio dell'Anas. Ma dal 2013, stando a una norma di legge, è diventato direttamente compito del ministero delle Infrastrutture ed in particolare è stata istituita una struttura ad hoc che si chiama 'Vigilanza sulla concessione autostradale'". Così l'ex ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro.
Secondo Di Pietro "è vero che c'è una responsabilità da parte di Autostrade sull'omessa manutenzione e sull'omesso ripristino. Ma è anche vero che c'è un omesso controllo da parte del ministero delle Infrastrutture".
"Io non ho secretato nulla. Ricordo che ogni secretazione deve essere fatta con un provvedimento. E allora faccio un appello: tiriamo fuori il provvedimento che ha disposto il segreto e vediamo cosa c'è scritto e chi l'ha firmato". Per Di Pietro la revoca della concessione "è la soluzione peggiore del male. Un danno per lo Stato. Perché difficilmente porterà a un risultato adeguato. Il rischio - avverte - è che l'unico a guadagnarci sarà Autostrade".

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