venerdì 6 luglio 2018

Dissero ... ...


Riflettere sull'anzianità 

Con l’avanzare negli anni, -si dice- che acquisiamo esperienza ed abilità che ci consentono di affrontare al meglio gli alti e i bassi della vita. 

La saggezza acquisita ci permette infatti di prendere decisioni, di superare paure e di conservare la serenità di fronte alle circostanze complesse.

L’esperienza che via via acquisiamo ci consente inoltre di capire chi siamo, di conoscerci e ci suggerisce come gestirci nei pregi che sicuramente possediamo e nei nostri inevitabili difetti che sempre e comunque ci portiamo appresso.   
Sicuramente col passare degli anni ci lasciamo alle spalle l’ansia per quello che gli altri dicono o pensano di noi. 
Conoscere a fondo se stessi è il compito gratificante degli anziani.

I giovani tengono particolarmente al proprio aspetto e a ciò che si dice e si fa sul loro conto. Gli anziani col trascorrere degli anni imparano a vivere in pace con se stessi anche perché rispetto al passato la vecchiaia è divenuto un aspetto quasi esclusivo della propria vita privata.
Molti anni fa i nonni, gli anziani, erano attorniati da più figli e parecchi nipoti. Oggi la vecchiaia la si vive da soli, o quasi, specialmente nelle grandi città dove è stata istituzionalizzata persino la morte... in ospedale e poi nella camera mortuaria. L'odierna società non vuole più vedere i vecchi morire. 
La morte e la vecchiaia vengono trattate alla stregua di una malattia, di un complesso insieme di sintomi da curare, a volte persino da guarire.




 Niente ci fa invecchiare più rapidamente che
pensare incessantemente che
stiamo diventando vecchi”
-Georg Christoph Lichtenberg-

fisico e scrittore tedesco.
(1 luglio 1742, Ober-Ramstadt, Germania
-24 febbraio 1799, Gottinga, Germania).


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