lunedì 9 luglio 2018

Amare la politica. E' un dovere civico e deve estrinsecarsi nella coerenza

Riflessione ad alta voce

Imparare a fare squadra nella vita di tutti i giorni proprio come nello sport, è questo il messaggio che proviene dallo sconfortante quadro politico nazionale, dove le forze governative, di cultura e visione politica nazionalista e sovranista, puntano a sgangherare ciò che resta delle forze politiche democratiche per avere sempre più campo libero.
L’obiettivo dei democratici e delle sincere forze di Sinistra è, deve essere, a rischio che si possa continuare a scivolare in derive alla Erdogan, quello di riuscire a superare le differenze e fare barriera contro la demagogia leghista/M5S. 

Il Pd nazionale
L'assemblea di qualche giorno fa del Pd nazionale ha confermato che quel partito è ancora spaccato su una persona, su un individuo, su Matteo Renzi, piuttosto che sulle strategie da adottare contro l'estrema destra che da noi, in Italia, ostenta amicizia con l'ungherese Viktor Orbán.
Le parole di Renzi rivolte all'Assemblea hanno provocato l'ennesimo scontro. 
Il nuovo segretario Maurizio Martina ritiene sbagliate le critiche all'ex premier Paolo Gentiloni. "Ho trovato sbagliate e ingiuste le parole di Renzi e anzi difendo con orgoglio il lavoro del governo Gentiloni, a cominciare da Minniti sul tema migratorio. Gentiloni è una delle personalità più importanti che abbiamo, un punto di riferimento e credo che anche lui voglia aiutare il Pd e il centrosinistra a riscattarsi". 

Questo Pd, che con Renzi è diventato un partito personale tipico della destra, non serve a nessuno, non serve soprattutto all'Italia. Nel contesto odierno -per fronteggiare i populisti- serve una aggregazione di vero centro-sinistra, con tutte le anime storiche e quelle odierne, che sappia dialogare e progettare un futuro democratico e di Sinistra, nello spirito della Socialdemocrazia europea.

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Il Pd locale

Non riusciamo ad orientarci bene a Contessa, nel nostro microcosmo locale. Ma tutto conduce a pensare che, anche qui, l'attuale "sigla PD" non serve il paese nè a livello nazionale nè nelle periferie. Ci smbra un "simbolo" che serve a Roma, come altrove, a personaggi, ad individui, per farsi largo nelle istituzioni e nei palcoscenici più vari.
Nessuna sostanza politica, riusciamo a vedere, a Roma, a Palermo, a Contessa, nei paraggi del pd. Ci pare infatti che non emerga una linea politica.
Appena un mese fa si sono svolte le elezioni amministrative locali, qui da noi a Contessa. Le due liste in campo, sulla carta, ma solamente sulla carta, sono state costruite, messe su, da simpatizzanti del Pd. Entrambi le liste per raggiungere l'allestimento quantitativo, ma molto meno quello qualitativo, si sono premurate ad inglobare seguaci della destra di Musumeci, gente dichiaratamente simpatizzante del M5S, e comunque sicuri uomini della destra. Peraltro appena pochi mesi fa, con le elezioni politiche, nemmeno  presunti piddini hanno votato il PD, che ha avuto circa 60 voti, a fronte dei circa 500 del M5S. 

Si è fatta politica ?
No, la Politica è cosa seria e destinata, da sempre, a gente che vuole perseguire progetti e prospettive chiare e ancorate ai grandi filoni politico-culturali. Le prospettive del Pd, anche del peggiore Pd, quello alla maniera personalistica, non prevede a tutt'oggi di allargare le alleanze fino a comprendere la destra.
A Contessa entrambi le liste, promosse da dichiarati appartenenti al Pd, hanno avuto fra gli eletti almeno 7 appartenenti a quel partito, ossia la maggioranza consiliare. 
Quindi ? se la giunta si articola fino a destra, ci chiediamo: cosa sta prevalendo ? la Politica o il Personalismo ?

Sappiamo che essere politici coerenti con le grandi visioni politico-culturali oggi è difficile, dal momento che tutto vacilla, dai valori alla coerenza. Ma essere coerenti è -deve essere- un dovere prima ancora che una opportunità.

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