martedì 20 marzo 2018

Con le immagini ... ... è più facile

ARIOSTO
“Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese io canto”. 

GIANNELLI -a modo dell’Ariosto- rappresenta l’attuale politica, dove molteplici fili narrativi si intrecciano. 
1) I malumori di Berlusconi verso Salvini che non solo vuol prendersi tutto, ma va a dorso dell'antico cavaliere,
2) gli amori nascenti e contrastati tra Lega e Cinque Stelle, 
3) le invidie, 
4) le prospettive di scissione. 

Tutti elementi per poter immaginare che siamo nel Medioevo della politica. 


La Meloni ha capito che deve farsi da parte per dare luce al cavaliere del momento. 
Vista la statura di "fratelli d'Italia" può aspirare a un pony.
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Il ministro Calenda (neo-Pd):
"La Riforma istituzionale avrebbe cambiato verso al Paese. La Sconfitta è figlia della crisi dell'Occidente lib/dem e delle paure diffuse, ma anche messaggio troppo semplicistico sulla crisi risolta e per un futuro semplice. 
Sono state poco accolte dal Pd le paure. Adesso però andiamo avanti".

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Al momento, l’unica opzione praticabile per la nascita di un esecutivo sembra essere l’asse M5S-Lega, i due partiti definiti “populisti”, che sono i veri vincitori delle elezioni tenute lo scorso 4 marzo. 
Il Pd, infatti, continua a dichiararsi indisponibile a trattare, mentre Forza Italia sarebbe tagliata fuori dal veto posto dagli stessi grillini.
 Vediamo perchè potrebbe essere praticabile un governo "populista":
1) L’alleanza avrebbe la forma di un accordo d’emergenza, una sorta di grande coalizione in cui il partito più forte al Nord, si allea con il partito che ha raccolto valanghe di consensi nel Mezzogiorno. Insomma, un governo “ponte”.
2) Esistono punti programmatici dei due partiti compatibili, come la lotta alla povertà, la modifica della legge Fornero sulle pensioni, il taglio agli sprechi. Su questi temi gli esperti di entrambi i partiti starebbero lavorando in vista della presentazione del Def di aprile.
Certo. non è detto che il Quirinale veda di buon occhio una alleanza tra due forze che presentano punti di critica al sistema politico dalle fondamenta. 
Va tenuto presente che due partiti "populisti" e contestatori "per natura" nel momento in cui vestono gli abiti "governativi" rischiano in poche settimane di dimezzare i consensi "p-o-p-u-l-i-s-t-i".

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