sabato 31 marzo 2018

Assemblea Regionale Siciliana. Degli sperperi fino a poco tempo fa apprendevamo dal M5S

I tempi cambiano

Ci eravamo abituati ad ascoltare da fonti M5S le segnalazioni all'opinione pubblica degli sperperi del pubblico denaro.
Da  quando abbiamo votato per il rinnovo dell'Ars (05.11.2017) non sono uscite fuori nuove segnalazioni, eppure a Novembre il M5S  ha incrementato il numero dei suoi rappresntanti e dispone di più occhi.

Adesso la Corte di Conti ci fa sapere che i gruppi parlamentari hanno fatto troppe assunzioni ed hanno pure riconosciuto stipendi troppo alti, fuori dalla decenza. 
La situazione -sostiene la Corte- sembra sia andata fuori controllo. I 70 nuovi parlamentari hanno assunto (a carico di "cappiddazzu") 250 impiegati fra portaborse e personale di segreteria.
La spesa -a carico della cosa pubblica-, dal 2017 (quando i parlamentar erano 90) è passata da 5 milioni a 8,3 milioni.

Ciò che ci stupisce è che i numerosi parlamentari M5S presenti all'Ars non si siano accorti di nulla.
Mahhh !! 

Java e madhe. Riflessioni e letture per ... capire

La Grande e Santa Settimana

Abbiamo sentito suonare pochi minuti fa le campane della Chiesa Madre di Contessa Entellina. No, non è ancora risuscitato Cristo, come taluni dicono.
Nel rito bizantino la Liturgia del Sabato santo è dedicata alla celebrazioe del Salvatore del mondo, morto in croce e sepolto. La caratteristica di questa Liturgia è che i fedeli sono ancora davanti al sepolcro del Sgnore, ma già cominciano a festeggiare la Risurrezione di Cristo.
Il senso sta nella circostanza che questo è il Sabato benedetto, il giorno del riposo, nel quale il Figlio di Dio unigenito si è riposato di tutte le sue opere. La permanenza del Signore il sabato nel sepolcro ed il riposo dopo i supplizi e la morte in croce vengono paragonati al termine della creazione del mondo, della creazione di cui alla Genesi. 
Cristo venendo nel mondo lo ha ri-creato assieme all'uomo. 

Tema centrale dei testi liturgici del Sabato santo è la discesa di Cristo agli inferi. Il riferimento è al riscatto e alla salvezza dell'umanità per opera di Cristo disceso agli inferi: andando alla ricerca di Adamo caduto, ma non trovandolo sulla terra, il Dio incarnato discede negli abissi degli inferi, per riscattarlo (la pecorella smarrita ?) .

Come in molti altri inni, si sottolinea il carattere universale della redenzone, compiuta da Cristo  non per determinate categorie di persone, ma per tutta l'umanità e per ogni uomo.
La Liturgia del Sabato tratta anche della risurrezione di Cristo dai morti, descritta come svuotamento dell'Ade ad opera di Cristo risorto.

Verso il 10 giugno. Siamo ai preliminari di partenza per il rinnovo delle Amministrazioni Comunali

Il 10 giugno in 138 prossimo si svolgeranno le Elezioni Comunali 2018. Nella regione Sicilia sono  138 gli enti locali intressati.
Il turno di ballottaggio (nei comuni più popolosi) è previsto per il 24 giugno. Si voterà infatti in diciotto comuni con popolazione legale superiore alla soglia dei 15.000 abitanti e per i quali viene applicato il sistema elettorale maggioritario a doppio turno.
In sintesi, i numeri delle elezioni nella regione sono i seguenti:
  • comuni al voto: 138 su 390 comuni siciliani (35,4%),
  • comuni >15.000 ab: 18 su 138 (13,0%),
  • comuni ≤15.000 ab: 120 su 138 (87,0%).


Sotto è riportato il quadro delle realtà ammiinistrative uscenti nella provincia di Palermo.

Alimena (2.152)Alvise StracciLista Civica
Baucina (2.014)Ciro Coniglio
Campofelice di Roccella (6.918)Rosario Massimo Battaglia
Campofiorito (1.332)Giuseppe Oddo
Capaci (11.030)Sebastiano NapoliLista Civica
Casteldaccia (10.884)
Castronovo di Sicilia (3.175)Francesco Giuseppe OnoratoLista Civica
Cefalà Diana (1.007)Marco Francesco Albiano
Cerda (5.391)Giuseppe OgnibeneLista Civica
Collesano (*(4.095)
Contessa Entellina (1.865)Sergio Gioacchino Parrino
Geraci Siculo (1.925)Vienna BartoloL.C. - per Geraci
Giuliana (2.032)Maurizio Mario Musso
Gratteri (1.019)Giacomo Ilardo
Lercara Friddi (6.935)Giuseppe Pasquale FerraraLista Civica
Marineo (6.779)Pietro BarbacciaLista Civica
Montemaggiore Belsito (3.566)Domenico PorrettoLista Civica
Partinico (31.401)
Roccapalumba (2.634)Guglielmo RosaLista Civica
Sciara (2.787)Salvatore RiniLista Civica
Sclafani Bagni (450)Giuseppe LeoneLista Civica
Torretta (4.141)Salvatore Gambino
Ustica (1.287)Attilio LicciardiLista Civica
Ventimiglia di Sicilia (2.080)Antonio RiniLista Civica
Vicari (2.948)Gaetano CalatoLista Civica
Villafrati (3.377)Francesco Agnello
A Contessa Entellina si rinnoverà l'Amministrazione che da un decennio è stata guidata dal dott. Sergio Parrino.
Ad oggi sembra che a contendersi la guida dei prossimi cinque anni del piccolo comune del corleoese, sempre meno popolato a causa di un flusso migratorio inestinguibile, saranno due liste.
Una eterogenea e senza caratterstiche marcatamente partitiche, che sarebbe in qualche modo vicina al sindaco uscente (non più candidabile avendo ricoperto la carica per due madati) e l'altra, pure essa eterogenea ma filiazione di elementi vcini al Pd, partiito che nelle recenti elezioni regionali ha raccolto -in sede locale- poche decine di voti a beneficio del M5S che ha raccolto invece una gran messe di voti, come del resto avvenuto in tutto il Meridione.

Allo stato attuale il clima a Contessa non pare che sia infervorato o molto interessato al rinnovo amministrativo. E verosimilmente non dovrebbe diventarlo. La sfiducia della gente è infatti smisurata (specialmente verso le sigle partitiche governative)  e la gran parte dell'elettorato (essendo emigrata buona parte della gioventù locale) è  di età compresa fra i quarantacinque e gli ottanta anni.

I Blog seguirà da vicino l'evolversi della campagna elettorale che allo stato attuale sembra spenta, sebbene sia sin d'ora possibile cogliere la germinazione. 

Lega-M5S. In economia puntano sul deficit crescente, come ai tempi della "liretta"

Sembra che il nostro Paese stia avviandosi ad un accordo di governo fra Lega e Cinque Stelle ( attualmente non è chiaro se Berlusconi sarà o meno della partita). 
Lega e M5S convergono su:
--abrogazione della Fornero e del job act, 
--sfondamento del vincolo europeo  del 3 per cento tra deficit e Pil, 
--nessun obbligo alle vaccinazioni, 
--disponibilità a un referendum sull’euro. 
L'Italia, su queste basi, più che ad una terza repubblica sta per tornare alla prima repubblica con la liretta che di anno in anno perde il venti/trenta per cento del suo valore.
Si vuole puntare ad un alto livello di spesa; spesa di una ricchezza inesistente e fondata sulla svalutazione continua della moneta. 
Lega e M5S si rivelano -cn questa ricetta- più demagoghi che politici avveduti.
La Prima Repubblica puntò per decenni alla crescita attraverso il deficit,. ma ancora oggi siamo alla minor crescita e insieme al maggior debito tra i grandi paesi europei. 
Lega e Cinque Stelle non sentono e non conoscono i ritmi degli altri paesi europei. Credono si possa crescere puntando sul deficit come lo si credeva nel corso della Prima Repubblica. 
In politica la terza Repubblica è forse cominciata. Ma in economia -da quel che si intuisce- la prima rpubblica non è ancora finita. Stiamo infatti puntando sulla liretta, o qualcosa che le assomigli.  

venerdì 30 marzo 2018

Contessa Entellina. Si è spento il sig. Giovanni Cuccia

Nella tarda mattinata di oggi nell'abitazione di via Fedele si è spento il 97enne Giovanni Cuccia,  padre del Parroco della Chiesa Madre Papàs Kola.

Da qualche anno l'anziano Giovanni Cuccia, uomo mite e disponibile nei confronti di chiunque, non usciva più da casa sia per la pesantezza degli anni  che per le malattie sopraggiunte.

Di lui, chi scrive questa breve nota, conserva raccolta in numerosi appunti l'esperienza di guerra in Albania. Il sig. Giovanni Cuccia partecipò infatti, negli anni quaranta del Novecento, alla guerra in Albania dove, come altri arbëreshe d'Italia, veniva fra gli altri servizi militari usato anche come interprete rispetto alle popolazioni locali.

I funerali si svolgeranno domani pomeriggio nella Chesa Madre di Contessa Entellina.

Sia eterna la sua memoria.

 

Java e madhe. Riflessioni e letture per ... capire

La Grande e Santa Settimana

La liturgia del rito bizantino (ma anche di quello romano) nel Venerdì Santo rievoca la crocifissione e la morte di Cristo. Essa però, rispetto a quella romana, non si concentra tanto sulle sofferenze psicologiche della "passione" del Salvatore, quanto sulla contemplazione spirituale della gloria divina che si manifesta nella passione del Dio incarnato, del Dio fatto uomo. 
Immagine ripresa dal sito fb di Anna Fucarino
-la foto è di Eleonora Lala-
Un Padre della Chiesa dei primi secoli cristiani scrive: "La gloria di Cristo è la croce; proprio essa è stata il fine, determinato da lui prima dei secoli.  Egli si attribuisce a gloria anche la santa sofferenza della sua purissima ed innocente carne, giacchè quella sofferenza è mezzo e causa della salvezza universale".

Nei testi liturgici del Venerdì si tratta sia del tradimento di Giuda, sia del giudizio intentato a Gesù dai sommi sacerdoti Anna e Caifa, sia del giudizio di Pilato, sia dell'odio manifestato dal popolo che volle la sua crcifissione stessa.
Nello stesso tempo viene sottolineato:
-Cristo non morì perchè fu tradito da Giuda,
-condannato a morte da Pilato,
-non perchè la sua morte fu voluta dal popolo,
ma perchè questa era la volontà di Dio Padre. 
Se Dio Padre avesse voluto altrimenti, questa morte non ci sarebbe stata. E nessuna malvagità umana, nessun tradimento e perfidia avrebbe potuto metter a morte il Messia, venuto a salvare il mondo

I testi dicono che il Signore andò consapevolmente a morire:
-era nato per morire in croce,
-si era incarnato per offrirsi in sacrificio per gli uomini.
E fece questo passo per obbedienza al Padre celeste. Non esiste testimonianza più forte dell'amore di Dio per l'uomo, della croce su cui fu crcifisso il Dio incarnato.  

Foto di Eleonora Lala.

La funzione liturgica principale del Venerdì santo è il mattutino con la lettura dei vangeli della passione affiancati da capolavori dell'innografia cristiano-bizantina.

Filo conduttore di tutta la Liturga del Venerdì Santo è il tema della Madre di Dio sul Calvario, ai piedi della croce, tema questo che gli Evangeli trattano di sfugita. I testi liturgici invece dedicano ampio spazio a questo tema, ponendo sulle labbra della Madre di Dio commoventi monologhi al Figlio crocifisso e morente.

giovedì 29 marzo 2018

Sicilia autonoma. Perchè di politica si occupano solamente i rampanti ?

Dal Def della Regione Sicilia varato nella giornata di ieri dall'ARS, dopo che era stato bloccato il giorno prima, abbiamo estrapolato una paginetta. Si tratta della paginetta che fotografa la realtà socio-economica entro cui viviamo i nostri giorni dopo aver "subito" i governi Cuffaro-Lombardo-Crocetta. Gli ultimi due -non va dimenticato- col decisivo sostegno della finta Sinistra Pd.

Parlare di disastro è poco.
Ognuno, comunque, tragga i propri convincimenti.
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Tanto nel contesto interno, quanto in quello internazionale, i più recenti dati socio-economici, declinati nel presente documento, ci offrono inesorabilmente un quadro allarmante della Sicilia, relegata all‟ultimo posto tra le regioni italiane e tra gli ultimi nell‟area europea: - dei 5 milioni di residenti soltanto 1.370.000 risultano occupati (compresi i sommersi). In dieci anni la Sicilia ha perduto 223.600 posti con meno di 44 anni e ne ha creato 94.200, coperti da ultra 44enni. La perdita di occupazione è di 130.000 unità (tasso di disoccupazione al 22,1% quella giovanile al 57,2%). Tra disoccupati (383.000) e coloro che vorrebbero lavorare la disoccupazione coinvolge quasi un milione di siciliani, circa 300.000 in più del 2007, distruggendo così la speranza di lavoro, di futuro, di famiglia di tanti siciliani. Se il riferimento é l‟Emilia-Romagna, dove su 4,5 milioni di abitanti lavorano in 2 milioni, occorre circa 1 milione di nuovi posti di lavoro; - si registra in Sicilia il terzo peggior tasso di attività (40%), fanno meno soltanto Calabria e Campania; - il numero di occupati nel settore manifatturiero é insufficiente e pesantemente colpito dalla crisi (123.000 occupati su 1.3 milioni di occupati totali); - si registra il più alto numero di famiglie a rischio povertà (55,4%, ben oltre Puglia 47,8% e Campania 46,1%) in rapporto alla popolazione; - l‟indice di infrastrutturazione, la metà della Liguria, colloca la Sicilia al penultimo posto in Europa, dopo la Calabria; - la Sicilia ha il più alto numero di persone che vivono all‟estero: circa 800mila, il 15% dei cinque milioni di residenti nell‟Isola; - ogni anno 25.000 siciliani emigrano verso il nord d‟Italia e d‟Europa (sempre più laureati e specializzati), con un costo pari a 5Md€ per 5 anni, il numero di Neet (giovani fra 18 e 24 anni che non si formano e non cercano lavoro) é al 41,4%, secondo solo alla Guyana francese (44,7%) ed alla regione bulgara Severozapaden (46,5%); - la dispersione scolastica ed universitaria é ai massimi livelli nazionali, é infatti superiore al 20%, raggiungendo la maggior incidenza tra i giovani tra i 18 e 24 anni con la sola licenza media e non più in formazione; - il PIL-pro capite (17.100€) é inferiore a Grecia ed Ungheria. Sono circa 13 i punti persi rispetto agli anni pre-crisi, si é ampliato il divario in termini di reddito-pro capite con le aree più sviluppate del Paese ed i principali indicatori economici si sono contratti in misura superiore alla media nazionale (Banca d‟Italia 2017); - tra il 2007 e il 2016 la Sicilia ha perso il 12% del PIL, quasi il doppio del Nord Italia (7%) e comunque più del Sud (11%): agricoltura -15%, l‟industria -54%, l‟edilizia -43%, solo il turismo ha limitato i danni e l‟export invece è cresciuto solo da 3,3 a 3,5md€; - l‟indice di competitività europeo (che oltre al PIL misura innovazione, governance, trasporti, istruzione, infrastrutture, salute e capitale umano) colloca la Sicilia al 237° posto su 263 regioni europee; - nonostante la flebile ripresa, ben più contenuta che in altre zone del Sud Europa (Spagna, Malta), l‟economia siciliana stenta a crescere e con questa lentezza tornerà ai livelli del 2008 ssoltanto dal 2030, mentre gli investimenti infrastrutturali finanziati dallo Stato sono scesi del 40%; - per le Pmi si registra una notevole difficoltà di accesso al credito che spinge tanti operatori a non poter più onorare gli impegni presi, determinando a traino negativi orizzonti per la catena economica, difficoltà che hanno determinato una forte riduzione dell‟erogazione creditizia a favore delle M-Pmi di oltre il 19% a livello nazionale (dal 2011 al 2015) e di oltre il 2,2% nel solo 2016; in Sicilia, ciò si è tradotto in un calo delle erogazioni per ben 556mn€; - i progetti di investimento delle risorse europee hanno generato poca occupazione: in Sicilia con i 4,2 md€ della programmazione 2007-2013 sono stati creati 8.663 posti di lavoro, 484 mila euro per ogni posto; - i siciliani spendono ogni anno 65/70md€ per acquistare beni (in particolare nel settore alimentare) e servizi prodotti al di fuori dell‟Isola, importando prodotti, specialmente agricoli, disperdendo ricchezza e non valorizzando la produzione agricola locale; - nei precedenti esercizi il debito regionale é lievitato da 5 ad 8 md€ (+41%), si sono determinate criticità evidenziate nel giudizio di parificazione del rendiconto generale nel luglio scorso della Corte dei conti, molti Comuni sono prossimi al dissesto finanziario, le addizionali regionali sono elevate al massimo livello, sono stati conclusi accordi finanziari che depotenziano le previsioni dello Statuto ed il contributo al riequilibrio della finanza pubblica é raddoppiato in cinque anni (1,36 md€). 2. E‟ sufficiente questa sintesi per delineare la drammatica situazione per mettere in moto ogni energia umana presente nella comunità siciliana e risalire la china. E‟ anche una questione di orgoglio che dovrebbe alimentare un civile movimento di opinione pubblica, per riscattare l‟immagine di un‟isola ancora prigioniera di antichi pregiudizi e appesantita da luoghi comuni. È così legittimo chiedersi: ma quando l‟Isola cesserà di essere un problema per diventare, invece, una risorsa per i suoi abitanti, per il Mezzogiorno, per il sistema Italia? Certo non dipenderà solo dalla politica siciliana. Ma per primi: Governo regionale, Assemblea, enti locali, operatori economici, e la parte migliore della società, abbiamo il dovere anzitutto morale di lavorare per ridare energia, prospettiva, smalto a questa nostra terra, a cominciare dall‟area mediterranea, dove la Sicilia può assumere un protagonismo nell‟ottica europea.
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Riflessione:
Il DEF (Documento di economia e finanza) fotografa nelle sue 90 pagine una realtà deprimente, trascurata e verrebbe da dire maltrattata dai politicanti di destra e da quelli della finta sinistra.
Eppure gli attuali politicanti, appena eletti, giocherellano (vorrebbero tutti essere assessori, presidenti di commissioni, vicini al calduccio). Nulla sembra che importi loro della condizionne socio-economica in cui versa l'isola. 

Ps
Chi non mastica le descrizioni degli economisti esca da casa in questi giorni pre-festivi (Pasqua 2018), giri per le strade di Contessa Entellina, Bisacquino, Chiusa Sclafani etc. e poi al ritorno a casa racconti ai propri cari quante persone ha incontrato. Dica soprattutto quanti giovani ha incontrato.  

Sgarbi è andato via. Una nota di Sebastiano Tusa, archeologo e sovrintendente del Mare della Regione siciliana.

“In conseguenza della notevole diffusione di notizie giornalistiche circa una mia possibile nomina ad assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana della Regione Siciliana, evidenziata ulteriormente attraverso le dichiarazioni dell’assessore protempore Vittorio Sgarbi che auspicava tale nomina, ho il dovere di specificare – per correttezza di cronaca e per rispetto della verità – che lo scorso 16 marzo, in occasione di un incontro, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, mi chiese se ero disponibile ad assumere incarichi di giunta. 
In quell’occasione, nel ringraziare per la fiducia accordatami, dichiarai la mia disponibilità rimanendo in attesa di ulteriori indicazioni”.




Pasqua arbëreshe. Un mondo di cultura, religiosità e identità che resiste nel tempo

Nella tradizione culturale dei "cristiani di rito bizantino" nel giorno di Pasqua ci sono le Uova Rosse, tipiche del periodo pasquale perchè
- simbolo di vita, 
- purezza e fertilità
- simbolo di rinascita, 
- simbolo della primavera.
Le uova colorate sono già state bollite con acqua, un colorante rosso (nei tempi antichi della società contadina si usavano cipolla rossa) ed aceto per fissare il colore.
A cottura avvenuta vengono lucidate con un batuffolo di cotone imbevuto di olio di oliva e vogliono rappresentare la ciclicità della vita. 
Le uova rosse vengono distribuite direttamente in Chiesa, dalle ragazze in costume arbëreshe, dopo essere state benedette dai papàs.
A Contessa Entellina le uova colorate che vengono distribuite in Chiesa sono le stesse raccolte nella notte di venerdì/sabato scorsa presso le famiglie del Paese quando i giovani cantando per le strade hanno annunciato in arbëreshe la risurrezione di Lazzaro.

Balcani. Nè l'Albania nè la Serbia fanno parte dell'Unione Europea

Quali gli impedimenti ?

Lunedì i reparti speciali della polizia kosovara hanno malmenato e arrestato Marko Djuric, direttore dell’Ufficio per il Kosovo e Metohija della Serbia. 
Il politico si trovava a Kosovska Mitrovica per una riunione con i leader della comunità locale, quando le forze dell’ordine hanno fatto irruzione minacciando i presenti con i fucili d’assalto in dotazione. 

Secondo Priština, Belgrado non aveva chiesto preventivamente il permesso per far entrare un esponente di governo nell’ex provincia. I serbi smentiscono.
L’episodio ha accresciuto la tensione (che già era alta) e rischia di rappresentare una battuta d’arresto imprevista per il programma di “riconciliazione” sostenuto dai rispettivi presidenti. Non a caso i due capi di Stato hanno preferito mantenere un basso profilo per evitare di intaccare il dialogo.


La vicenda potrebbe essere usata dalla Serbia per difendere le proprie ragioni davanti all’Unione Europea e per fare dei passi unilaterali in avanti: ad esempio, imporre la creazione della Comunità delle municipalità serbe in Kosovo. 

Priština, dal canto suo, potrebbe sfruttare l’occasione per andare a elezioni anticipate o rompere definitivamente con Belgrado, magari formando il tanto agognato esercito. 


Come in passato, Bruxelles non ha preso una posizione netta e si è limitata a chiedere a entrambi i contendenti di mantenere la calma. Così facendo, non solo ha di fatto legittimato l’azione kosovara, ma soprattutto ha creato forte malumore all’interno dei gruppi d’opinione serbi più favorevoli all’Europa.

(dalla Rivista di Geo-politica
Limes)

Automobilisti. L’autovelox sulla Palermo-Sciacca

L'Amministrazione Comunale di San Giuseppe Jato ha reso noto che dal 27 marzo u.s. sulla strada a scorrimento veloce Palermo-Sciacca (di pertinenza) è in funzione un apparecchio  autovelox.

“Il tratto di strada interessato dai controlli è compreso tra i chilometri 21 + 800 e 26 + 400, ed è stato individuato dopo un attento studio delle caratteristiche delle strade, e del numero degli incidenti rilevati nell’arco dell’ultimo quinquennio”. 

L’occhio elettronico, montato su un'auto a noleggio in dotazione ai vigili urbani, rileverà il passaggio dei veicoli in entrambi i sensi di marcia del tratto di statale dove il limite di velocità è fissato a 90 km/h, ma scende a 70 in prossimità degli svincoli e dell’area di rifornimento.
Non è prevista la contestazione immediata al conducente dell’infrazione. 


Date dei controlli 
27 Marzo 2018 Pomeridiane
29 Marzo 2018 Antimeridiane
04 Aprile 2018 Antimeridiane
06 Aprile 2018 Pomeridiane
10 Aprile 2018 Pomeridiane
13 Aprile 2018 Antimeridiane
18 Aprile 2018 Pomeridiane
20 Aprile 2018 Antimeridiane
24 Aprile 2018 Antimeridiane
26 Aprile 2018 Pomeridiane
03 Maggio 2018 Antimeridiane
07 Maggio 2018 Pomeridiane
10 Maggio 2018 Antimeridiane
15 Maggio 2018 Pomeridiane
17 Maggio 2018 Antimeridiane
23 Maggio 2018 Pomeridiane
25 Maggio 2018 Antimeridiane
28 Maggio 2018 Antimeridiane
30 Maggio 2018 Pomeridiane

Hanno detto ... ...

MATTIA FELTRI, giornalista
SE QUESTA E' DEMOCRAZIA
Tema: la democrazia diretta. Svolgimento: il capo politico del Movimento, Luigi Di Maio, che ha scelto i capilista dell’uninominale, ha vagliato le intere liste, designato i candidati ministri, può segnalare dissidenti e oppositori ai probiviri. I probiviri li ha nominati lui e li può revocare lui. Secondo il regolamento dei gruppi parlamentari approvato nella notte fra martedì e mercoledì, il capo politico ha anche indicato i presidenti dei gruppi di Camera e Senato, Giulia Grillo e Danilo Toninelli, poi votati all’unanimità. Se il capo politico ritiene, può rimuovere i presidenti. Il presidente, che può essere rimosso dal capo politico, nomina il comitato direttivo (vicepresidenti, tesoriere ecc.) su proposta del capo politico. I parlamentari del Movimento si eleggono il capogruppo in commissione, che però può essere rimosso dal presidente, che può essere rimosso dal capo politico.  

Il presidente nomina direttore amministrativo, organo di controllo, capo dell’ufficio legislativo, capo del personale, nomine che può revocare in qualsiasi momento, così come il capo politico può revocare la sua. Il capo politico, insieme col presidente, decide l’azione politica e la comunicazione. I parlamentari che non condividono le decisioni del capo politico, o pregiudicano l’immagine e l’azione politica decisa dal capo politico, sono espulsi e pagano una penale di 100 mila euro. Invece i parlamentari che vogliono entrare nel Movimento, se accettati dal capo politico, lo fanno gratis. Il capo politico, forse, sarà anche capo del governo.  

VITTORIO PELLIGRA, giornalista

Il voto, la maledizione del vincitore (e quella degli elettori)

E' possibile immaginare una campagna elettorale come se fosse un’asta. In particolare un’asta ascendente all’inglese, come quelle che si utilizzano abitualmente per vendere opere d’arte importanti nelle grandi auction houses come Sotheby’s o Christie’s. Il meccanismo è noto: il banditore annuncia un prezzo base e i potenziali acquirenti si alternano in una sequenza di rilanci, di offerte crescenti, fino a quando nessuno sarà più disposto a rilanciare e l’ultimo ad averlo fatto si sarà aggiudicato il bene in vendita pagandolo il prezzo più alto tra quelli offerti.
Ecco, le campagne elettorali, soprattutto da un po’ di anni a questa parte, sono diventate molto simili a delle aste: una sequenza di annunci, contro-annunci, rilanci, fino all’ultimo, fino a quando rilanciare non è più possibile. Per questo per esempio sempre più spesso le elezioni si giocano nell’ultima settimana, quando a un rilancio dell’ultimo momento è difficile farne seguire un altro altrettanto allettante e almeno minimamente credibile. Il caso più famoso è forse il sorpasso di Berlusconi ai danni di Prodi nel 2006 dovuto proprio ad un “rilancio” di questo tipo che prometteva all’ultimissimo minuto, durante l’ultimo confronto televisivo, l’abolizione dell’Ici sulla prima casa. 
Le offerte vincenti in queste ultime elezioni del 4 marzo sembrano essere stati il reddito di cittadinanza, per il M5S e la flat-tax per la coalizione di destra, che secondo varie analisi hanno spostato rispettivamente 600 mila e 2 milioni di indecisi verso le rispettive posizioni. Ecco, queste promesse non sono, chiaramente, cheap talk, parole in libertà, no, queste promesso sono l’equivalente del “prezzo” da pagare, in un’asta all’inglese, promessa da mantenere, impegni costosi da onorare. 
E così come nel caso delle aste, anche nel caso delle elezioni politiche il rischio in agguato è sempre lo stesso, la cosiddetta “maledizione del vincitore”. Facciamo l’esempio del quadro in vendita. Tanti potenziali acquirenti offrono il loro prezzo, il prezzo sale, ma fino ad un certo punto; ecco quello è il momento in cui il prezzo offerto tenderà a convergere verso il valore “vero”, anche se sconosciuto, del quadro. Chi è disposto a superare quel valore per poter vincere l’asta, dovrà essere disposto a pagare quel bene un prezzo superiore al suo valore vero. Immaginate che all’asta ci siano i diritti di sfruttamento di un giacimento petrolifero o quelli per l’utilizzo delle frequenze radiotelevisive, oppure i tanto discussi diritti per la trasmissione delle partite del campionato di serie A; la “maledizione del vincitore” vi farà andare in perdita, molto o poco, ma sempre sotto. 
Fuor di metafora, ecco il rischio che si presenta oggi ai due vincitori delle ultime elezioni politiche: se la destra dovesse riuscire a formare un governo verrebbe immediatamente messa davanti all’attuazione della flat-tax e all’abolizione della legge Fornero, due provvedimenti che costano complessivamente tra i 163 e i 208 miliardi di euro. Ci sarebbe anche l’aumento delle pensioni minime promesso da Berlusconi, ma per ora tralasciamo.
Da parte loro i 5S hanno giocato il tutto e per tutto sul reddito di cittadinanza che dovrebbe costare circa 17 miliardi; se aggiungiamo poi gli altri cavalli di battaglia, anche qui, il superamento della legge Fornero, investimenti in sanità, famiglia e smart nation, arriviamo a quota 108 miliardi. La lotta all’evasione e l’incremento del Pil, altre due promesse comuni, possono certo agevolare il sostenimento dei costi, ma sono variabili così incerte che iscriverle a bilancio non sarebbe serio. 
Ecco dunque la “maledizione” che si profila all’orizzonte. E se per vincere queste elezioni, la prima volta per la Lega e per il M5S, si fosse promesso troppo, un prezzo eccessivamente sopra media, alla fine un progetto irrealizzabile? Ma soprattutto, e questo è lo scenario inedito, se questi progetti irrealizzabili, a causa della necessità di un’alleanza di governo proprio tra Lega e M5S non dovessero essere alternativi ma sommarsi tra loro? Chi pagherebbe il conto?

EMANUELE MACALUSO, già politico
DUE FINTI "PREMIER" E UN PD INCONCLUDENTE
Le elezioni del 4 marzo hanno prodotto due “premier”, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Entrambi, senza i voti necessari a presiedere una maggioranza, gridano di essere stati investiti dal popolo.
Innanzitutto vorrei osservare che la Costituzione non parla e non prevede “premier” ma di un presidente del Consiglio scelto dal presidente della Repubblica e votato da una maggioranza parlamentare. Il popolo ha votato le liste presentate da partiti o movimenti e nessuno tra questi ha avuto la maggioranza assoluta. Per fare un governo è necessario formare una coalizione con un programma comune e una comune visione politica e questa coalizione può segnalare al capo dello Stato un possibile presidente del Consiglio, ma a decidere sarà sempre il presidente della Repubblica il quale deve verificare se il prescelto dispone di una maggioranza. Tutto qui. Dopo l’euforia dell’elezione dei presidenti delle Camere, la realtà politica è emersa e con essa occorre fare i conti. Vedremo quindi come andranno le consultazioni di Mattarella per capire meglio ciò che può verificarsi.

Intanto, il Pd è sempre assente dal dibattito politico: il partito non esiste e i suoi parlamentari sono stati impegnati ad eleggere i capigruppo. C’è stato un compromesso tra correnti e notabili mediato dall’attuale segretario reggente, Maurizio Martina. Renzi al Senato ha piazzato il suo uomo, alla Camera invece non è riuscito ad imporre il suo candidato ed è stata eletta una personalità che appare neutrale rispetto al renzismo e all’antirenzismo. Tuttavia, c’è da chiedersi se una forza politica, nei giorni in cui si decide la guida del Paese, possa vivere una vita separata condizionata dalla vicenda politica del suo ex segretario, che non si considera ex insieme ad una parte di parlamentari. È chiaro che una forza politica in queste condizioni è destinata all’inconcludenza e all’inevitabile declino. Stupisce il fatto che all’interno di questo partito non si svolga una battaglia politica per superare questo stato di cose e rimettere il partito nelle condizioni di fare politica.

mercoledì 28 marzo 2018

Movimento 5Stelle. Secondo una ricerca del deputato Romani (pd) e pubblicata pure dall'Agi ogni parlamentare deve versare €. 300 mensili alla piiattaforma Rouseeau

Il regolamento per la selezione dei candidati del Movimento 5 Stelle (arti. 6 lett. r.) stabilisce che “all’atto dell’autocandidatura ogni candidato si impegna, qualora la sua candidatura dovesse essere accettata e successivamente risultasse eletto alla Camera o al Senato, a […] erogare un contributo mensile di euro 300 destinato al mantenimento delle piattaforme tecnologiche che supportano l’attività dei gruppi e dei singoli parlamentari.

I deputati e i senatori del M5S sono impegnati -nella sostanza- a versare 300 euro al mese alla piattaforma Rousseau che il M5S usa per consultare i propri iscritti.
Nell Statuto del Movimento si legge (art. 1): “Gli strumenti informatici attraverso i quali l’associazione si propone di organizzare le modalità telematiche di consultazione dei propri iscritti disciplinate nel prosieguo del presente Statuto, nonché le modalità di gestione delle votazioni, di convocazione degli Organi Associativi, di pubblicazione di – a titolo esemplificativo e non esaustivo – avvisi e/o provvedimenti e/o direttive e/o decisioni saranno quelli di cui alla cd. ‘Piattaforma Rousseau’”.
La piattaforma Rousseau è proprietà dell’Associazione Rousseau. Tale associazione, sostene il  Foglio, coincide con la Casaleggio Associati.
Dopo la morte del padre Gianroberto, Davide Casaleggio ha - sempre in base a quanto emerge dall’inchiesta del Foglio-, ottenuto  il totale controllo di Rousseau.

Quanto versano

Ogni parlamentare del M5S deve versare a Rousseau 300 euro al mese, e i parlamentari eletti del M5S sono 338: 226 deputati e 112 senatori.
Se moltiplichiamo il loro numero (226) per 300 euro risultano 67.800 euro, che se moltiplicati per 12 mesi diventano 813.600. Moltiplicando per cinque, ipotizzando cioè una legislatura piena, il totale arriva a 4 milioni e 68 mila euro. 
Se poi conteggiassimo anche i senatori il totale mensile salirebbe a 101.400 euro, quello annuale a 1 milione 216 mila e 800 euro, quello dell’intera legislatura (se di cinque anni) a 6 milioni e 84 mila euro.

Conclusione

Davide Casaleggio è il titolare dell’Associazione Rousseau, proprietaria della piattaforma Russeau, che da statuto del M5S è lo strumento con cui si consultano gli iscritti. In base al regolamento accettato dai candidati del Movimento, una volta eletti deputati e senatori devono versare 300 euro al mese per il mantenimento di Rousseau.
Fatti i conti, significa che solo i deputati dovrebbero versare più di 800 mila euro all’anno (coi senatori si sale sopra al milione) a un’associazione privata, che fornisce al Movimento la piattaforma web su cui vengono esercitate da parte degli iscritti, in determinate occasioni, votazioni on-line per prendere decisioni sul Movimento stesso.