venerdì 2 febbraio 2018

Partiti ed Elezioni. Nel Pd i conti fra le fazioni si faranno nel dopo scrutinio; ma in Sicilia iniziano già gli strappi

Strappo nei dem in Sicilia di un pezzo del partito sulle liste elettorali. Nasce il movimento "I partigiani del Pd" in dissenso "col modello padronale del partito". Quattro dirigenti - componenti della segreteria regionale - hanno rimesso il mandato nelle mani del segretario Fausto Raciti.
"Voteremo Pd - dicono i 4 dirigenti - ma non sappiamo se faremo campagna elettorale".
I quattro dimissionari dalla segreteria regionale sono il responsabile organizzazione regionale del Pd Antonio Rubino, Carmelo Greco, Antonio Ferrante, Salvatore Graziano. Rubino, in conferenza stampa nella sede del Pd, ha spiegato che "il segretario Raciti è stato ovviamente informato". Per marcare il dissenso, i dirigenti hanno deciso di attaccare nelle giacche una piccola resistenza elettrica, la stessa che indossarono nel '92 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.
"Il gruppo dirigente siciliano - dice Rubino - è totalmente estraneo alla modalità con la quale sono state fatte le liste. I candidati sono stati proposti dal segretario Renzi su indicazione di Davide Faraone, dentro una logica di fidelizzazione, a partire dai collegi uninominali". I "partigiani del Pd' hanno già stampato un manifesto con la scritta "5 marzo, non cambiamo partito ma cambiamo il partito". 
   

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