venerdì 23 febbraio 2018

Con le immagini... ... è più facile


Non so se tutti ci siamo accorti dello scarso utilizzo dei manifesti in questa campagna elettorale. Molto si svolge sui social, facebook etc.



Quegli spazi vuoti che talvolta ricordano i colombari da cimitero forse non fanno che da testimone di un'Italia che fu. 

Pietre tombali sulla politica, insomma e purtroppo, sulla democraza così come l'appiamo conosciuta e assaporata.


Questi muri non sono di pietra, sono i manifesti che lo sono, le parole sono pietre parafrasando Carlo Levi, e denunciano purtroppo il clima violento di queste elezioni. 


C'è in questa strana campagna elettorale un'atmosfera di incertezza spazio-temporale che GIANNELLI -a suo modo- ci fa intravedere nei passanti vestiti alla moda anni 50/60, 
-la signora con lo chignon spagnolo sta per procurarsi una storta alla caviglia camminando pericolosamente in bilico sul marciapiede che è in discesa, oppure no è in salita perché non c'è nessuna prospettiva (politica). 
- il piccolo cane trascina la signora della borsetta che adocchia questi bassorilievi vuoti della politica, questa Babilonia dei partiti nostrali, partiti scatole vuote o piene solamente di chiacchiere e nessun progetto:  tombe da cimitero..

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