lunedì 16 ottobre 2017

Hanno detto ... ...

CLAUDIO FAVAcandidato alla presidenza della Regione siciliana per la Sinistra


"Di Maio che invoca gli osservatori Osce per le elezioni siciliane mi ricorda gli inviati della Cnn che sbarcavano a Palermo con il giubbotto antiproiettile. Solo che quelli erano americani, Di Maio no. In Sicilia, per affrancare il voto dalle obbedienza, dalle proteste, dalle appartenenze non servono i caschi blu né l'Osce.
    Bastano candidati che chiedono un voto libero e responsabile. E i voti liberi da condizionamenti in Sicilia sono ben più numerosi di quanto immaginano Lega, 5Stelle e compagnia. Il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale, con la matita in mano: lo diceva Paolo Borsellino. E questo va spiegato a Di Maio. Quanto al rischio di voto mafioso, più che gli osservatori Osce basta mettere gli amici dei mafiosi fuori dalle proprie liste: e questo va spiegato a Musumeci"

RENATO BRUNETTAcapogruppo di Forza Italia alla Camera
"Dopo tutto quello che ha combinato il Movimento 5 stelle in Sicilia, e non solo, Di Maio ha ancora la faccia tosta di parlare? Mi pare che i grillini abbiano avuto un po' di inquisiti sulla faccenda delle firme false, proprio a Palermo, o mi sbaglio? 
La Sicilia è una grande terra che ha una cultura politica, non saranno certamente i 5 Stelle a dare lezioni di moralità agli altri".

FABRIZIO MICARI, candidato Pd alla Presidenza della Regione Sicilia

Da un lato c’è Musumeci che si circonda di impresentabili piazzati nelle sue liste ma la parentopoli Cinquestelle è altrettanto vergognosa: la Sicilia ha bisogno di persone pulite e di gente che merita, non possiamo consegnare questa terra a chi pensa di occupare le istituzioni con sorelle, figli, fratelli e fidanzate.
Giancarlo Cancelleri che ha perso la voce a furia di urlare la parola impresentabili farebbe meglio a guardare cosa succede in casa sua e spiegare quali ‘meriti’ hanno portato la sorella Azzurra ad essere eletta alla Camera.
Ma l’elenco della “Parentolopi Cinquestelle” è lungo ci sono compagni di parlamentari assunti al parlamento come portaborse, c’è il fratello di un parlamentare regionale che è stato candidato tre volte negli ultimi cinque anni, ci sono marito e moglie che si alternano nelle candidature, e poi ancora figli e familiari che vengono candidati, eletti o assunti.
Sia chiaro essere parente di un parlamentare non è un reato, ma utilizzare la politica per piazzare e assumere i propri parenti nelle istituzioni quando si urla ‘onestà’ e ‘trasparenza’, beh, questo si che è vergognoso. Io che da 30 anni ho formato giovani cervelli, ragazze e ragazzi bravi, costretti a partire per cercare lavoro dico che il merito sarà la mia stella polare e mi circonderò solo di siciliani che conoscono qualcosa, e non qualcuno. Questa è #lasfidagentile che serve alla Sicilia.

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