sabato 2 settembre 2017

Hanno detto ... ...

FEDERICO RAMPINI, giornalista e saggista
"Ogni anno, in occasione del Columbus Day, si celebrano contromanifestazioni di coloro che vedono in Cristoforo Colombo un violento conquistatore e non un navigatore, cosa che lui fu principalmente. Ma queste decapitazioni di monumenti avvenute negli ultimi giorni potrebbero essere l'inizio di una deriva iconoclasta volta a cancellare l'immagine di tutte le figure controverse. Il che sarebbe una cancellazione della storia pericolosa per una nazione che già ora, in storia e geografia, è piuttosto ignorante"

FONDAZIONE CRITICA LIBERALE
Acclamato (rif. a Bertinotti) da Cl uno dei maggiori responsabili del disastro del nostro paese. Braccio armato di D’Alema nella distruzione dell’Ulivo, inciucista impenitente, rivoluzionario parolaio, eversivo da salotto pariolino, incessante avversario di una sinistra democratica, accreditò Berlusconi come “liberale” poi scomparve sommerso dalle sconfitte. Ma anche in tarda età non ha perduto affatto la capacità di fiutare al volo là dove ci sono verità rivelate, dogmatismi, dittature, per sguazzarci dentro. I suoi amori senili oggi sono infatti la Compagnia delle Opere e Maduro, il solito golpista sudamericano che spara sulla folla.

BRUNO FORTE, teologo, arcivescovo di Chieti
"No, nessuna sorpresa per il fatto che il Papa abbia riferito di essere andato molti anni fa per un breve periodo in analisi" 
 "Anzitutto  perché conosco bene Papa Francesco e so come sia un uomo libero e trasparente, anche nel parlare della sua vita".
Ma soprattutto "il rapporto tra psicanalisi e religione si è andato chiarito sempre più negli ultimi decenni. In modo particolare, è risultato evidente che tutto dipende dalla concezione dell'uomo che propone la psicanalisi. Se dietro la psicanalisi c'è un'idea di uomo chiuso in sé stesso, il cui unico orizzonte è quello storico, terreno e mortale, è chiaro che è difficile per non dire impossibile aprire un dialogo con la fede, come in effetti è avvenuto con Freud".
Invece "se la psicanalisi è aperta alla trascendenza, come nel caso di Jung, allora diventa uno strumento importante per aiutare anche chi percorre un cammino di fede: pure un credente può attraversare momenti in cui sente il bisogno di un sostegno anche in campo psicologico e psicanalitico".
"una psicanalisi che non sia ideologica e che non chiuda pregiudizialmente alla fede, ma che sia rispettosa della dimensione religiosa dell'individuo, può essere di aiuto anche ai credenti. In tal senso, nessuna contraddizione".

Ma "non si confonda la psicanalisi con il sacramento della confessione, che è un dialogo con Dio, è aprire il proprio cuore al Signore attraverso la mediazione di un sacerdote, per ricevere il perdono e la grazia di Dio tramite la riconciliazione. Teniamo ben distinte l'esperienza della confessione dalle sedute di psicanalisi".

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