giovedì 14 settembre 2017

Germania. Sessantuno milioni di tedeschi il 24 settembre si recheranno ai seggi

61 Milioni di tedeschi voteranno per il diciannovesimo Bundestag. Più di 42 partiti e 1400 candidate donne. 
Come da tradizione tedesca si è arrivati alla scadenza naturale del mandato, visto che solo 3 volte nella storia post-bellica si sono sciolte anticipatamente le camere. Questo dimostra la stabilità del sistema tedesco
Il quadro appare di grande equilibrio ed è agli occhi dell'elettorato confortante. Secondo l'analisi prevalente i partiti populisti di destra e sinistra avranno pochissimo impatto nel parlamento tedesco, scarse possibilità di influenzare le scelte di governo. L’ingresso di queste forze nelle istituzioni appare comunque un segnale d’allerta. 
Negli ultimi anni si è assistito ad uno sviluppo positivo dell’economia e dal 2005 la disoccupazione è al livello record (in positivo) di 2.5 milioni di unità. Ciò non è bastato per impedire la nascita di questi movimenti. Serpeggia infatti un forte scontento riguardo la sicurezza pubblica e la sicurezza sociale, cioè inerente la distribuzione di redditi e ricchezza. 
Preoccupano ancor di più i problemi esterni: le migrazioni, il terrorismo, la Turchia (sono oltre 4milioni i turchi presenti in Germania), i rapporti con la Russia ed il futuro UE post-brexit. 
Le proiezioni di voto pongono la CDU/CSU al 38% e a seguire: SPD 22%, Linke 9%, Grune 8%, FDP 9%, AfD 9% e Altro 5%.

Il problema evidente da qualche decennio è che i partiti della sinistra non hanno mai voluto creare una vera e propria coalizione, rimanendo ancorati alle loro divisioni. Questa debolezza della sinistra governativa ha contribuito ormai  all’ascesa dell’AfD (desta populista), che si è aggiunta come nuovo attore della scena politica. 


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