venerdì 4 agosto 2017

Pietro Gullo. Leggere nel mistero della vita per gioire, sempre (II)

Dio in Spirito e Verità
l'Uomo nella corporalità 

Domenica 16 luglio p. Pietro Gullo, guida della Comunità Trinità della Pace di Pizzillo, ha celebrato messa nella chiesa parrocchiale dell'Annunziata e San Nicolò. La Chiesa era piuttosto piena di fedeli e tutti hanno seguito il rito e l'omelia con attenzione. Il commento al Vangelo verteva sulla parabola del seminatore che uscì a seminare.

Non ricordo come, ma nel commento ad un certo punto, usci fuori l'espressione "Dio non esiste", subito seguito e chiarito che Egli (Dio) va visto (intravisto) a mo' di riflesso come in uno specchio negli accadimenti di cui ogni giorno siamo noi esseri umani i protagonisti, noi che un corpo lo possediamo.
Qualcuno dei fedeli non seguì l'intero percorso del ragionamento e si fermò su quel "Dio non esiste", rimanendo perplesso ed immaginando chissà quale provocazione era stata messa in campo.



Essendoci proposti di leggere, riflettere e far conoscere i contenuti dei libri più recenti di p. Pietro  ci pare pertinente riportare quanto egli scrive a chiusura della breve presentazione del libro "Ho trovato una parola".

"Nelle nostre perverse storie, come nella conclamata storia, si e' sempre tentato di tappare la bocca, spegnere, far scomparire, uccidere chi parla. Quante bocche nell'Apocalisse del pianeta ! 
E' la bocca l'immagine di Dio. Trovare ogni giorno una parola è donare esistenza all'Amore, al Dio che è ma non può esistere senza la somiglianza della nostra responsabilità.
Chi non crede nell'Amore è nella morte. E' senza parola, senza bocca, un dentro inaridito, fradicio, corrotto, aborto puzzolente, senza nemmeno la possibilità del vomito.
Chi crede nell'Amore è umile creatore della Vita  e ogni parola è sorgente, pietra, un seme fecondo che nemmeno dentro il solco riposa. Presto fiorisce".



Il compatto libro "Ho trovato una parola", diluito in una parola per ogni giorno dell'anno, è più che esplicativo e portatore di Verita', come esplicative sono le poche righe conclusive di presentazione del libro, qui sopra riportate, che richiamano l'incarnazione in ciascuno.

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