mercoledì 24 maggio 2017

L'ITALIA DEGLI IPOCRITI ?

(Articolo ripreso da l'Avanti!)
SENZA PUDORE ?
Aveva ragione Virgilio: per godere della gloria bisogna essere morti. La riprova? Giovanni Falcone. Nessuno più di lui ha inferto colpi letali alla mafia; nessuno più di lui è’ stato tanto vituperato, offeso e vilipeso a cominciare dai suoi colleghi. Nessuna opinione personale. Solo fatti. Lo ha detto Ilda Boccassini: l’uomo più sconfitto d’Italia. È proprio così. Nessun obiettivo raggiunto. Eppure Giovanni si era posto mete adeguate al suo curriculum. Era considerato il migliore. Nel mondo era considerato il primo tra i primi. Temo che quella ‘considerazione’ abbia scatenato invidie sufficienti a provocare il suo isolamento, a generare una conventio ad excludendum che si rivelò formidabile nella sua efficacia. Temo infine che vi fossero cause che andavano ben oltre il sentimento dell’invidia. La politica? Sì, la politica, soprattutto dopo il suo ingresso al Ministero di Grazia e Giustizia.
L’oggi non è affatto migliore. File e file di estimatori in lacrime, affranti. Volti sinceri. Tuttavia, frugando dentro la fila, t’imbatti anche nei nemici di Giovanni. Sperano sempre che nella memoria collettiva si sia aperta una voragine, che gli italiani abbiano dimenticato cosa sostenevano allora, pronti come sono a saltare una seconda volta sul carro dei vincitori. Già, perché alla fine degli anni ’80, attaccare Falconeti consentiva l’accesso alla buona stampa – non tutta, naturalmente – e ai salotti televisivi dove spesso Falcone faceva da bersaglio. Si può piangere un morto senza modificare il giudizio sul suo operato. Ma se cambi quel giudizio, hai il dovere di motivarlo. Lo ripeto. Non si deve essere sorpresi da chi cambia idea. Ma chi cambia idea deve dire le ragioni del cambiamento, spiegare perché. Si chiama etica della responsabilità o, se vuoi, educazione, moralità. La chiediamo ai nostri figli quando proviamo a educarli con le migliori intenzioni, figurati se non dobbiamo pretenderlo da chi porta responsabilità pubbliche. Troppo facile tacere.
Ecco, il modo migliore per celebrare il ricordo è gridare alto e forte: perché ieri attaccavi Falcone e oggi lo piangi? Perché?
Riccardo Nencini
(segretario Psi)

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