domenica 16 aprile 2017

Pasqua. Non sempre abbiamo provato a capire i riti pre-pasquali e pasquali (7)

Il presente testo ricalca in libera traduzione dall'inglese
A LITURGICAL EXPLANATION OF HOLY WEEK 
The Very Rev. Alexander Schmemann 
SANTA PASQUA

La festa della Risurrezione
Questa festa costituisce il punto di partenza per la comprensione della santificazione del tempo. Costituisce l'esperienza cristiana risalente agli apostoli stessi, cosicché al centro della vita liturgica, al centro del tempo che misuriamo in anni, troviamo la Festa della risurrezione di Cristo.


Cosa è la Risurrezione? Risurrezione è la comparsa in questo mondo, completamente dominato dal tempo e quindi dalla morte, della vita che non ha fine.
Colui che è risuscitato dai morti non muore più.
In questo nostro mondo, e in nessun'altra parte, in nessun mondo “altro”, è apparso in una determinata mattina della storia qualcuno che si è posto oltre la morte, e nemmeno nel nostro tempo.
Questo significato del Cristo Risorto, questa grande gioia, è il tema centrale del cristianesimo; ed è stato conservato nella sua pienezza nella liturgia della Chiesa.

A  Contessa Entellina si ripete
la secolare processione dalla
Chiesa SS. Annunziata e S. Nicolò alla
Chiesa della Favara per portare ai
fratelli l'annuncio "Kristos Anesti" (Cristo è risorto !).
C'è molto di vero in quanto espresso fra coloro che riconscono che il tema centrale dell'Ortodossia cristiana, il centro di tutta la sua esperienza, il quadro di riferimento di tutta se stessa, è la risurrezione di Cristo. I cristiani ortodossi che vivono in Occidente rischiano di perdere questo spirito della risurrezione nel Cristianesimo.

Siamo infatti qui preoccupati più per la morte che a considerare la risurrezione, e la vita della chiesa a volte è dominato più dai funerali che dalla pietà della resurrezione.
D'altronde nessuno potrà capire la struttura del ciclo annuale liturgico a meno che non capisca che il centro, il giorno che dà senso a tutti gli altri giorni e quindi a tutto il tempo, è la commemorazione annuale della Risurrezione di Cristo a Pasqua.
Pasqua sta sempre alla fine e all'inizio. Siamo sempre in vita nel dopo Pasqua, e contemporaneamente stiamo sempre andando verso la Pasqua. Lo spirito e il significato della vita liturgica è contenuta nella Pasqua, oltre che nel successivo periodo di cinquanta giorni che culmina nella festa di Pentecoste, nella discesa dello Spirito Santo sugli apostoli. Questa unica celebrazione Pasquale si riflette ogni settimana nella Domenica cristiana, nel giorno che i russi, per esempio, chiamano ancora voskresén'e, “Resurrezione”.
Anche se può sembrare strano, è importante rendersi conto che ogni Domenica è una piccola 'Pasqua. Dico “Piccola Pasqua “, ma in realtà è ‘Grande Pasqua.
’Ogni settimana la Chiesa partecipa alla stessa esperienza centrale: “Dopo aver partecipato alla risurrezione di Cristo. .

Ogni Sabato sera, quando il sacerdote porta il Vangelo dall'altare al centro della Chiesa, dopo aver letto il Vangelo della Risurrezione, l'evento fondamentale della nostra fede cristiana viene proclamata: Cristo è risorto!
St. Paolo dice: “Se Cristo non è risuscitato allora la nostra predicazione è vuota ed anche la vostra fede è vana”(I Cor. 15,14).
Non c'è niente altro da credere. Questo è il cuore della nostra fede; ed è solo in riferimento alla Pasqua in quanto fine dei tempi naturali ed inizio del nuovo tempo che riusciamo a capire tutto l'anno liturgico.

Pentecoste e Pasqua
Pentecoste è il completamento della Pasqua. Se prendete un calendario, troverete che tutte le domeniche sono denominate domenica dopo la Pentecoste, e la Pentecoste è di per sé cinquanta giorni dopo la Pasqua. Pentecoste è il completamento della Pasqua. Cristo asceso in cielo mandò il Suo Spirito Santo. Quando fece scendere il suo Santo Spirito nel mondo, una nuova società fu costituita, in un unico corpo di persone che ha assunto un nuovo significato. Questo nuovo significato discende direttamente dalla Risurrezione di Cristo.
Molte persone vivono in un tempo privo di senso che li porta all'estrema insignificanza.
Ci è stato dato non solo un nuovo senso della vita, ma anche la morte stessa ha acquistato un nuovo significato.
Nel tropario di Pasqua diciamo, “calpestando la morte con la morte ". Noi non diciamo che egli ha calpestato la morte con la risurrezione, ma con la morte. E anche se un cristiano deve ancora affrontare la morte, essendo in questo simile a qualsiasi altro uomo, la morte ha per lui un nuovo significato. Significa entrare nella Pasqua del Signore, nel Suo passaggio dalla vecchia ad una nuova vita. Questa è la chiave dell'anno liturgico della Chiesa.
Il cristianesimo è, prima di tutto, l'annuncio in questo mondo della Risurrezione di Cristo. La spiritualità cristiano ortodossa è pasquale nel suo contenuto interiore, e il suo contenuto reale di vita cristiana è la gioia.
Parliamo delle feste, e la festa è l'espressione del cristianesimo come la gioia. Quando si insegna ai bambini, si trasmette loro non solo un certo sapere, ma anche lo spirito che è alla base di questo sapere. Sappiamo che l'unica cosa che un bambino accetta facilmente è la gioia.

Abbiamo purtropp reso il nostro cristianesimo adulto tanto serio quanto triste, tanto solenne da praticamente svuotarlo della gioia. Eppure, Cristo ha detto: “Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso”(Marco 10:15 e Luca 18:17).

Diventare come un bambino, nelle parole di Cristo, significa essere in grado di quella gioia di cui un adulto non è più in grado, per entrare in comunione con le cose, con la natura, con le altre persone, senza sospetto o paura o frustrazione.

Spesso usiamo il termine grazia, ma essa è grazia?
Charis in greco significa non solo la grazia ma anche la gioia. Se mi sto soffermando su questo punto così tanto è in forza della mia certezza che il nostro primo messaggio deve essere questo messaggio della gioia di Pasqua.

Quando la notte di Pasqua ci troviamo davanti al portone della chiesa e il sacerdote dice: “Cristo è Risorto” quella notte nelle parole di Gregorio di Nissa, diventa ‘più leggera del giorno.’ Qui sta la forza, la vera radice dell'esperienza cristiana. E solo nel quadro di questa gioia possiamo capire tutto il resto.
Ricordiamoci che Pasqua è il vero inizio del nostro anno liturgico. L'anno “ufficialmente” inizia il 1 ° settembre; ma sto parlando in termini spirituali del principio e fondamento, perché la Pasqua ci apre veramente alla comprensione del tempo.

Il mondo era buio, e qualcuno ha portato la luce e il calore. Il mondo era triste perché era diventato un cimitero, e qualcuno ha detto, “La morte non esiste più.” Questo è ciò che Cristo ha fatto in questo mondo. Era freddo e peccaminosa e crudele, ed Egli è venuto e ha detto, “Rallegratevi!”.

Questo è il modo in cui Cristo ha invitato i suoi discepoli a "Rallegrarsi! La pace sia con voi!”.
Gioia pasquale è, quindi, l'inizio dell'esperienza cristiana.

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