lunedì 23 gennaio 2017

Hanno detto ... ...

ROBERTO SAVIANO, scrittore
Trump aggrega la rabbia di chi si è sentito trascurato, di chi non vuole essere convinto, ma vendicato.

TITO BOERI, presidente Inps
"Questa dell legge di Stabilità è una manovra che fa aumentare in modo non irrilevante il debito pensionistico implicito e ogni manovra che lo fa scarica oneri sulle generazioni future"


Detto in poche parole:
Renzi abbandona Staino (ossia il
giornale del Pd) e passa armi e bagagli col
giornale di De Benedetti.
Ieri -fra l'altro- l'anzianissimo
Scalfari lo ha abbondantemente
incensato.

Mah soffiano brutti venti ... 
Il debito pensionistico implicito - ha spiegato - è l'insieme degli impegni presi dallo Stato nei confronti degli attuali contribuenti, degli attuali pensionati e anche dei contribuenti futuri. Se si dice quindi che il debito implicito è qualcosa che non ha valore si sta implicitamente dicendo che in futuro si taglieranno le pensioni".

"La manvra va ad aumentare la spesa pensionistica aumentando la generosità di trattamenti a categorie che hanno già fruito di trattamenti più vantaggiosi in passato rispetto a chi li fruirà in futuro, parlo in particolare del metodo retributivo".

GIANFRANCO PASQUINO, politologo
In nessuna democrazia in nessun momento della loro storia, i parlamentari e i governanti si sono mai fatti scrivere la legge elettorale dai giudici, neppure da quelli costituzionali. In nessuna sono mai giunti a stabilire che, come hanno inserito nell’Italicum, la legge elettorale da loro formulata e approvata, addirittura con ricorso da parte del governo Renzi al voto di fiducia, dovesse essere sottoposta al vaglio della Corte costituzionale prima di essere utilizzata. In nessuna democrazia la legge elettorale è rimasta oggetto del contendere per vent’anni e più (con il “più” che rischia di continuare). Questa è la situazione italiana in attesa della sentenza sull’Italicum che i giudici costituzionali hanno, credo lo si debba sottolineare, rinviato un po’ troppo nel tempo così come avevano lasciato vivere una legge, il Porcellum, considerata incostituzionale quasi nella sua interezza, addirittura per tre elezioni nazionali.
Non contenti della loro inadeguatezza di riformatori elettorali (a quella dei riformatori costituzionali hanno già ovviato gli elettori del NO nel referendum), parlamentari e governanti hanno trascorso quasi cinquanta giorni in attesa della sentenza della Corte fornendo materiale ai cosiddetti retroscenisti affinché almeno i cittadini che leggono i giornali fossero informati delle loro preferenze particolaristiche. Ripetutamente è stato scritto che Renzi non vuole rinunciare al premio di maggioranza, ma neppure al ballottaggio. La posizione di gran parte del Partito Democratico sembra essere favorevole a un ritorno al Mattarellum che, fra l’altro, avrebbe il pregio di accertata costituzionalità. 

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