martedì 31 gennaio 2017

Hanno detto ... ...

LA CASA BIANCA, sede della Presdenza Usa
"È il momento di essere seri nel proteggere il nostro Paese. Chiedere controlli accurati per gli individui che arrivano da sette posti pericolosi non è estremo. È ragionevole e necessario per proteggere il Paese".

DALLY YATES ministro della giustizia, licenziata da Trump per avere ordinato al Dipartimento di non difendere in tribunale il decreto sull'immigrazione del presidente. 

"La mia responsabilità è quella di assicurare che le posizioni che assumiamo in tribunale rimangano coerenti con il solenne obbligo di questa istituzione di perseguire sempre la giustizia e stare dalla parte del giusto. Al momento non sono convinta che la difesa dell'ordine esecutivo sia conforme a queste responsabilità e neppure che sia legale".

ANGELA MERKEL, cancelliere tedesco
Oggi non serve commentare Giannelli:
La statua della Libertà impacchettata
"La necessaria e decisiva lotta al terrorismo non giustifica in alcun modo un generale sospetto contro persone di una specifica fede, in questo caso musulmana, o persone di specifica origine. L'azione contraddice il concetto fondamentale dell'aiuto internazionale ai profughi e della cooperazione internazionale"

ROBERTO SAVIANO, scrittore
E a me vengono in mente quei versi bellissimi e tremendi della Canzone del Maggio di De Andrè: «Anche se vi credete assolti siete lo stesso coinvolti», ma qui tutto si capovolge: essere in piazza non basta più. Non serve solo essere presenti, ma bisogna trovare la direzione, perché il passo successivo sarà ingrossare noi stessi le fila degli incazzati, dei delusi, dei frustrati che vedranno in Trump il Messia vendicatore, che erigendo muri e cancellando parole avrà trasformato l’America nel paese degli Hobbit (=mezziuomini).

VITTORIO SGARBI, opinionista
Voglio persone di specchiata capacità. Quelle di professata moralità (e indubbia incapacità) le lascio a Grillo.

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