mercoledì 7 dicembre 2016

I precari dei Comuni. Saranno assunti dalla Resais ?

LA REPUBBLICA/Palermo










Salta al Senato l'emendamento che avrebbe consentito la proroga di 13mila precari degli enti locali e dei duemila precari della sanità. Ma dal governo Crocetta arrivano rassicurazioni: «Abbiamo un piano B, questo personale sarà assunto a tempo indeterminato in una società regionale e poi con il tempo inquadrato nei Comuni ». 
Il caso precari è esploso ieri mattina, dopo che a Palazzo d'Orléans si è avuta la certezza che l'accelerazione dei lavori della legge di stabilità, dovuta alla crisi di governo nazionale, aveva fatto accantonare tutte le norme aggiuntive, fra cui quella che riguardava la Sicilia.
È questa la prima conseguenza del clima post-referendum e delle annunciate dimissioni di Renzi. Il governatore e l'assessore all'Economia Alessandro Baccei hanno deciso di correre subito ai ripari, inserendo all'ordine del giorno della riunione di giunta, convocata d'urgenza ieri sera, una disposizione che prevede «il trasferimento di questo personale negli organici della Resais». Anche se rimangono incertezze sulla possibilità che di questa soluzione possano giovarsi i precari dei Comuni in dissesto. Di certo c'è che Baccei, in collegamento con Roma e il sottosegretario Davide Faraone, ha studiato comunque una sorta di piano B che ha subito proposto al governatore, il quale ha condiviso il percorso. Viste le incertezze sul passaggio di un emendamento nella legge di stabilità nazionale che consenta la proroga dei contratti dei precari, l'assessore inserirà una norma da portare subito all'Ars nel disegno di legge sul bilancio provvisorio.
La norma siciliana, in soldoni, prevede il passaggio di tutto il bacino alla Resais, evitando così la mannaia della legge nazionale sugli enti locali che non consente di prorogare contratti precari dal 1 ° gennaio 2017.
I lavoratori, che comunque vengono pagati con i fondi regionali per l’80 per cento dello stipendio e per il 20 per cento dai Comuni, verrebbero poi riassegnati agli enti locali. «Assicuriamo — sottolineano dallo staff di Baccei — che lo stipendio attuale dei precari non cambierà e sarà pagato al cento per cento». La parte oggi versata dai Comuni, circa 40 milioni, verrà trattenuta dalla Regione dai trasferimenti agli enti locali e girata alla Resais.
Ma c'è di più: i precari verranno assunti dalla Resais, che sarà trasformata in una sorta di agenzia, con un contratto a tempo indeterminato e per le stesse ore che svolgono adesso. La norma che invece sarebbe dovuta andare nella legge di stabilità nazionale prevedeva l'inquadramento diretto nei Comuni, con una deroga al blocco delle assunzioni, ma solo in caso di disponibilità di posti in pianta organica. Per questo passaggio occorrerà aspettare una nuova legge nazionale, anche se, più per principio che per altro, nel ddl regionale da portare all'Ars è prevista questa possibilità per i Comuni siciliani. Ma questa parte della norma è a forte rischio di impugnativa da parte dello Stato. E a Palazzo d'Orléans lo sanno.
Ieri la giunta ha deciso di approvare l'ipotesi Resais e anche l'esercizio provvisorio almeno fino a febbraio: prima è impossibile votare la Finanziaria regionale. Una legge molto delicata perché è l'ultimo grande treno di spesa prima del voto per le prossime elezioni. E Crocetta vuole metterla a punto con calma. 

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