lunedì 5 dicembre 2016

Hanno detto ... ...

MICHELE BOLDRIN, economista
Pericolo scampato. I problemi son quelli di sempre invece d'esser peggiori a causa dell'ennesimo pifferaio magico.
Dopo lo sparigliamento rimane aperto il quesito sul da farsi. Consiglierei di liberarsi di tutti i pifferai magici, per cominciare.

STEFANO CECCANTIcostituzionalista

Abbiamo perso e non di poco. Grazie a tutti quelli con cui abbiamo lavorato e con cui abbiamo sperato di completare il lavoro dei primi anni '90 . Ci sarà tempo nei prossimi giorni per ragionare a freddo mentre il Paese si avvia a difficili passaggi, anche elettorali

ANTONIO PADELLAROgiornalista, editore e saggista 
Il No venuto dal popolo italiano, forte e chiaro, che ha sbaragliato il tentativo di Matteo Renzi di rottamare la Costituzione della Repubblica ricorda un’altra vittoria del No, quella contro il referendum democristiano del 1974 sull’abrogazione del divorzio che il vecchio Pietro Nenni commentò con parole divenute famose: hanno voluto contarsi, hanno perso. 

SANDRO ROAZZI‎Giornalista freelance, collaboratore Fondazione Pietro Nenni
 

E’ probabile che il rischio più elevato lo corra propria la nostra economia. 
E questo non perché Confindustria e altre forze sociali come la Cisl figurino nel campo dei “perdenti”, quanto perché forse fra le ragioni dell’affermazione del no c’è un perdurante clima di sfiducia nei confronti della classe dirigente e di paura per un futuro economico e socisle che toglie molto più di quel che concede e che soprattutto ai giovani sembra regalare poche chance. Un rifiuto sottopelle della attuale politica e la mancanza di una vera speranza per il futuro indubbiamente hanno giocato un ruolo non secondario nella competizione referendaria, molto più che la divisione sui contenuti del quesito, probabilmente poco assimilati dal corpo elettorale.
Certo, appare singolare che a farne le spese sia stato proprio Renzi che,malgrado tutto, ha provato ad …offrire di tutto compresa la volontà di rottamare il vecchio ceto politico ma non ha scalfito a quanto pare il muro di diffidenza presente nel Paese reale e di cui aveva dato conto pochi giorni fa con accenti realisticamente pessimistici il sottovalutato rapporto annuale del Censis: la vitalita’ economica e sociale esiste ma ingessata da un Paese che risparmia per timore di future difficoltà, non rischia, relegando troppi giovani in un limbo senza uscita di povertà relativa ed assenza di vere opportunità,  resta spaccato fondamentalmente in due (il trionfo del no al sud la dice lunga…).
EUROGRUPPO
La manovra italiana è "a rischio di non rispetto del Patto"
"Concordiamo con l'analisi della Commissione secondo cui il bilancio è a rischio di non rispetto del Patto. Notiamo che in base alle ultime valutazioni della Commissione lo sforzo strutturale dell'Italia nel 2017 sarà -0,5% del Pil, mentre è richiesto uno +0,6% nel braccio preventivo. 
Su questa base, misure addizionali significative sarebbero necessarie".

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