venerdì 16 dicembre 2016

Corleone. Informazioni di garanzia agli ex amministratori

GIORNALE DI SICILIA


CORLEONE 
•••A quattro mesi dallo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, sono state notificate le prime informazioni di garanzia. Tra i destinatari del provvedimento l'ex sindaco Leoluchina Savona, l'ex assessore alle attività produttive Vincenzo Labruzzo e un funzionario del Comune. Gli addebiti contestati, l'abuso d'ufficio e il concorso di persone nel reato, risalgono alla manifestazione «Interfood 2013» e sono emersi dopo le indagini condotte dagli investigatori del commissariato di Corleone, guidato dal dottore Filippo Cali. 
A essere scelta per la partecipazione alla «Fiera Internazionale di prodotti tipici» a San Pietroburgo, in Russia, riservata ad alcune aziende della provincia, fu «una ditta riconducibile a famiglie mafiose», come si legge nel decreto di scioglimento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Lo stesso ministro dell'Interno Angelino Alfano, nella sua lettera di presentazione del decreto, così citava in merito alle vicende segnalate dal prefetto che meritavano una particolare attenzione: «La prima riguarda la partecipazione a una manifestazione internazionale di una ditta riconducibile alla criminalità organizzata, il cui titolare ha attivamente sostenuto la candidatura dell'attuale sindaco. Nell'occasione, la selezione dei partecipanti - che in adesione alle previsioni di un progetto europeo avrebbe dovuto riguardare un massimo di venti operatori agroalimentari della provincia - è stata gestita dall'amministrazione comunale in modo da assicurare la partecipazione all'evento esclusivamente alla predetta ditta e, per di più, con oneri a carico del comune. Sulla vicenda è stato avviato un procedimento penale, in fase di indagini preliminari». 
E proprio questo procedimento penale dovrà far luce sull'episodio che rappresentò uno dei punti principali che mise la parola fine all'amministrazione Savona. Sembra che la commissione ispettiva non sia riuscita a reperire alcun fascicolo che trattasse la questione, ma dall'esame dei pochi atti rintracciati è emerso che tutta la vicenda sarebbe stata gestita dal Comune in modo da «assicurare» la partecipazione all'evento alla ditta menzionata, senza l'emanazione di alcun bando o selezione per fare aderire ditte o aziende del territorio. 

Nel maggio 2013, la partecipazione a San Pietroburgo fu oggetto dell'interrogazione di un consigliere di minoranza, a cui il sindaco Savona rispose affermando che in Russia furono allestite mostre per valorizzare Corleone, evidenziando che con l'iniziativa era stato promosso il nome del paese con pochi soldi (la quota destinata fu di 1.400 euro, n.d.r.). Tesi che sarebbe però stata smentita dalle foto fornite agli organi inquirenti dal responsabile della Provincia, presente alla manifestazione: dall'esame di quelle dello stand espositivo, non si rilevò alcun simbolo, logo o effige del Comune di Corleone. 

«Sono serenissima - dichiara Lea Savona - perché abbiamo partecipato a un avviso pubblico per promuovere i prodotti del nostro territorio. Se poi ha partecipato una sola azienda rispetto ad altre, noi non entriamo nel merito delle scelte imprenditoriali di chi ha aderito e di chi non lo ha fatto». «Il sindaco e la giunta - conclude la Savona - diedero la disposizione politica agli unici per accertare l'esistenza dei requisiti per fare partecipare la ditta o meno».



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