mercoledì 23 novembre 2016

Cristianesimo. Storie, ricorrenze, fatti, personaggi ed Ecumenismo di oggi n. ''003

Le Sette opere di Misericordia
è il soggetto di un dipinto
di 
Michelangelo Merisi da Caravaggio,
 realizzato tra il 
1606 e il 1607

. L'opera è conservata al 

Pio Monte della Misericordia di Napoli e
vuole rappresentare le
sette opere di Misericordia corporali”.
"Seppellire i morti":
  • "Visitare i carcerati
  •  "Dar da mangiare agli affamati": 
  • "Vestire gli ignudi": 
  •  "Curare gli infermi".
  • "Dar da bere agli assetati": 
  • "Ospitare i pellegrini": 

007)
Misericordia e laici.
Il termine misericordia rinvia ad: «Aprire il cuore ai miseri». Un accogliere chi soffre e un andargli incontro e nel contempo disponibilità a dare gratuitamente, senza nulla chiedere in cambio. 

Non sempre però proviamo lo stesso sentimento e trasporto nei confronti della nostra persona.  
Con la stessa autenticità e libertà. 

Spesso ci dedichiamo ad altri perché vogliamo dimenticarci di noi, per non prendere coscienza di quelle  miserie, più che materiali, di carattere morale che sono  annidate in noi. 
Siamo misericordiosi verso altri per dimenticare un peso che opprime, senza scalfire il nostro modo di essere. 
Senza proporci di cambiare. È certamente una modalità vile e ipocrita. 

Il priore Enzo Bianchi ricorda spesso che non solo dobbiamo amare il prossimo ma che il prossimo nostro è già “te stesso”


008)
Misericordia e non credenti 
Il non credente usa espressioni diverse: 
-compassione, 
-pietà, 
-generosità, 
-prodigalità, 
-altruismo, 
-solidarietà, 
-bontà, 
-filantropia, 
-grandezza d’animo, 
-carità, 
-buon cuore, 
-umanità, 
-perdono, 
-indulgenza, 
ecc…) 

009)
la praestantior 
Per secoli la Chiesa Romana ha ritenuto pregiudizialmente più sicuro, più perfetto (tutior, securior, praestantior), e in quanto tale metro assoluto e criterio paradigmatico della correttezza e della liceità rituale, il rito latino. 
Da papa Giovanni Paolo II (Orientalium dignitas 1995) si può leggere invece che "rispetto a qualsiasi altra cultura l'oriente cristiano ha un ruolo unico e privilegiato, in quanto contesto originario della Chiesa nascente".
Se papa Giovanni Palo II ha segnato una svolta -iniziata già al Vaticano II-, le lettere di cinque righe della Congregazione Orientale che ancora adesso, nel 2015 a Diritti Universali vigenti, attribuiscono e ristabiliscono la praestantior alle celebrazioni in rito romano ai prelati bizantini non sono altro che carenza di misericordia (in altri termini: cattiveria). 
I prelati latini non possono abbassarsi a celebrare nel rito bizantino: Misericordia/Praestantior?.  

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