mercoledì 12 ottobre 2016

Economia. Nel mondo globalizzato ... la democrazia

Il cambio fra le monete
p.e. euro/dollaro

La problematica sopra accennata è di grandissima importanza. 
Spiegarla bene e capirla bene aprirebbe gli occhi su chi sono i reggitori dei destini delle genti e quali sono le loro regole. 
=============

A) Consideriamo il prezzo di acquisto di un paniere di prodotti X in un paese A, calcolato nella sua moneta (p.e. . 20) e lo raffrontiamo col prezzo di acquisto nel paese B secondo la moneta corrente in esso (p.e.$ 4).  
Il tasso di cambio fra  due paesi sarebbe 5 (ossia 20/4= 5).
Il significato da attribuire a quell'equilibrio fra i tassi di cambio consiste nell'ammettere che fra  due paesi corre (vige) quella parità o quel livello di potere d'acquisto fra le loro valute.  

Se in uno dei due paesi regna la stabilità dei prezzi e nell'altro cresce l'inflazione (= i prezzi crescono) si rompe, viene meno, quella parità di potere d'acquisto fra quelle valute.
In questi casi si cambia il "tasso di cambio". 
Questo quindi va cambiato in relazione all'inflazione esistente in un paese.

B) In Europa -con la moneta unica- tutti i paesi hanno rinunciato a tutti gli effetti a controllare il loro tasso di cambio e ne consegue che 
-nei paesi  (p.e. Germania) con stabilità dei prezzi l'economia prospera in competitività sui mercati internazionali 
-nei paesi (p.e. Italia) con inflazione in evoluzione dovuta all'inarrestabile accrescersi del debito pubblico l'economia, non potendo giovarsi della correzione dei tassi di cambio, perderà progressività competitività.

Nella forbice fra l'andamento economico fra la Germania  e l'Italia, questa non ha opportunità di riprendersi e pertanto punta -nel difficile intento di recuperare competitività- sul taglio dei salari, pensioni etc. (=svalutazione interna mirante a riprodurre l'effetto non ottenibile dalla svalutazione della moneta).
Quindi ?

In una situazione come quella dell'Italia (debito crescente ed inarrestabile e redditi individuali decrescenti) non resta altro che farsi incantare dalle chiacchiere del premier.

Nessun commento:

Posta un commento